STRATEGIE

Documenti “connessi” per far ripartire l’industria

Da uno studio Idc per gli Usa emerge l’esigenza di una digitalizzazione diversa e più efficace che potrebbe aumentare di un terzo il fatturato delle aziende. Gli ostacoli per una filiera nativamente online

Pubblicato il 02 Ott 2015

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Quali sono le opportunità del digitale applicato all’azienda 4.0? Se la nuvola porta con sé la dematerializzazione dei documenti, e la creazione di una filiera totalmente digitale, nativa dal punto di vista della rete, in cui i flussi siano diversi e vengano governati dalla nuvola, i cambiamenti saranno radicali e avranno effetti notevoli sul business.

In una ricerca condotta da Idc su dirigenti e quadri del settore vendite, risorse umane, procurement, affari legali e altre aree aziendali, il problema di chiudere il “document disconnect”, cioè il fatto che i documenti di carta o malamente digitalizzati sono disconnessi dai flussi digitali, può portare a crescite del fatturato fino al 34% in più, a riduzioni dei costi fino al 24% e alla riduzione dei rischi fino al 14%.

In pratica, una ripresa della produttività che farebbe ripartire più di un ciclo economico. Ma qual è il limite?

Lo sbaglio sta nel non capire cosa vuol dire “connettere i documenti”, cioè quale sia il cambiamento necessario. Non si tratta di trasformare i fogli in pdf o aggiungere sigilli e firme digitali, quanto creare altri flussi delle informazioni. Nel settore sanitario, ad esempio, occorre non soltanto digitalizzare i documenti delle analisi, ad esempio, ma indicizzare i numeri, le sigle e i codici che sono necessari da un punto di vista tecnico alla comprensione da parte dei medici e degli addetti ai lavori. Creare un fascicolo sanitario fatto solamente di scansioni dei documenti oggi cartacei è di utilità molto relativa ed espone a rischi (perdita di informazione, cattive scansioni, aggravio sui servizi informatici) che fanno più male che bene.

La soluzione? Il dibattito, lungi dall’essersi esaurito, è però ancora sottovalutato. Tra i vari poli delle soluzioni proposte, dal massimo decentramento alla massima centralizzazione sino a sistemi federati (da un punto di vista informatico ed infrastrutturale) con filtri per l’anonimizzazione dei nominativi e dei dati sensibili delle persone (sicurezza da hackeraggio), c’è molto ancora da scegliere. E la normativa, che dovrebbe ispirare i principi guida, è spesso in ritardo, carente, contraddittoria o apertamente smentita dai regolamenti di attuazione, direttive e dalle norme di livello inferiore che in realtà tendono a modificare in maniera sostanziale, e con grande effetto, la volontà di riforma. Problemi complessi, macchine complesse, che si nascondono dietro alla complessità normativa.

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