Un’altra piccola nuvoletta che svapora. Uno dei principali operatori di cloud per il mercato consumer, nonché un attore di rifornimento anche nel mercato aziendale per la gestione e archiviazione documentale, cioè la statunitense Dropbox, ha confermato l’annuncio di alcuni giorni fa di aver acquisito CloudOn, piccolo attore della nuvola che si era ritagliato una sua nicchia nel settore della sincronizzazione dei dati e documenti per la piattaforma di Office di Microsoft.
A partire dal prossimo 15 marzo verranno dunque cessati i servizi di CloudOn, che trasferisce tutti i suoi asset digitali a Dropbox. I documenti degli utenti saranno quindi reperibili tramite questo servizio.
L’acquisizione delle tecnologie di CloudOn e dei suoi nove milioni di utenti è solo un tassello nella guerra delle nuvole, che vede contrapposte le grandi aziende del settore IT: da Amazon a Google fino a Microsoft e Apple, oltre agli specialisti del settore come l’emergente Dropbox e la sua diretta concorrente, Box.
Una particolare evoluzione di questo scontro sta tutto nel tentativo di corteggiare (e conquistare) i formati dei documenti. Microsoft ha stretto infatti una intesa con Dropbox proprio per facilitare il coordinamento attraverso il cloud dei servizi di Office e anche i grandi attori della collaborazione, come Slack e Cisco, vogliono a tutti i costi poter gestire i documenti degli utenti nella nuvola. Il consolidamento è dunque solo una parte dello scontro nella nuvola.
