STRATEGIE

Engineering D.Hub rilancia sul cloud. Bonfiglio: “È la base del new normal”

La nuova piattaforma “ecosistemica” fa leva su una potente capacità di aggregazione e interpretazione dei dati: libertà di scelta tra diverse tecnologie affiancate da servizi di gestione

Pubblicato il 22 Giu 2020

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Se digitalizzazione è la parola chiave che abbiamo sentito pronunciare da tutti coloro che sono chiamati a identificare i piani per la ripartenza, dalle Istituzioni alle task force fino agli analisti di ogni sorta, il cloud è un sicuramente la base su cui poggia il futuro della cosiddetta ‘nuova normalità’”: ne è convinto Francesco Bonfiglio, ceo di Engineering D.Hub, la società che fa capo al principale gruppo tecnologico italiano con 12.000 dipendenti e 1,27 miliardi di fatturato. Nel presentare – in anteprima a CorCom – la nuova offerta, Bonfiglio spiega gli obiettivi prossimi venturi.

La piattaforma Cloud di Engineering si affianca ad altre piattaforme proprietarie che permettono di realizzare e rendere fruibili con estrema semplicità e rapidità servizi digitali grazie a una potente capacità di aggregazione e interpretazione dei dati – annuncia Bonfiglio a CorCom-. Elementi distintivi che ci permettono di rendere questo potente e invisibile abilitatore un fattore realmente cruciale nelle strategie di innovazione di imprese e Pubblica Amministrazione”.

In dettaglio, la piattaforma Cloud di Engineering è frutto di una visione che da anni punta sull’approccio multi-cloud ibrido (come illustrato nel White Paper dedicato) e oggi trova riscontro in un mercato sempre più consapevole della continua evoluzione dei servizi cloud, della molteplicità dei fornitori e della necessità di far convivere cloud pubblico o privato con infrastrutture e servizi on-premises in uno scenario ibrido senza soluzione di continuità. Uno scenario in cui la strategia Cloud di Engineering nasce con l’obiettivo di tracciare i percorsi di evoluzione dei tradizionali concetti di infrastruttura in quello più ampio di “piattaforma di sviluppo”, il concetto di applicazione in quello più elastico di “piattaforma ecosistemica” e il concetto di prodotto in un modello di “servizi”.

“Tra tutti i fattori abilitanti alla trasformazione digitale, il cloud è quello che possiamo definire fondante – sottolinea ancora Bonfiglio -. Per questo abbiamo dedicato tante energie nella definizione di un’offerta che, facendo leva sulla riconosciuta capacità del Gruppo Engineering di governare le tecnologie, potesse portare ad aziende e organizzazioni tutti i vantaggi del cloud, liberandoli realmente dalla complessità che continuerà a crescere e dandone un’interpretazione che va ben oltre la vendita o l’acquisto di soluzioni”.

Se da un lato il cloud può eliminare la necessità di asset e infrastrutture fisiche, dall’altro non certo quella di doverli gestire. Ed è in questa logica che si declina l’offerta di Engineering D.Hub dando libertà di scelta tra diverse tecnologie cloud affiancate da servizi di gestione. Nell’ottica della semplificazione Engineering ha costruito un marketplace che dà accesso a un catalogo di servizi e permette di configurarli, confrontare i prezzi e approvvigionarsi automaticamente in pochi minuti. E a fronte di una crescente richiesta dei clienti di poter creare un proprio marketplace di servizi cloud, la società integra anche la tecnologia Cloudesire, alla base del Cloud Marketplace, “motore” di orchestrazione, provisioning e commercializzazione dei servizi. Con un’architettura completamente aperta, Cloudesire permette di integrarsi con qualunque tecnologia esistente e futura, governando la complessità del multi-cloud anche a “casa” dei clienti che, liberati dai vincoli delle scelte tecnologiche, possono dedicare le proprie energie al disegno e all’accelerazione del percorso di trasformazione verso il cloud.

Oltre alla piattaforma Cloud e a Cloudesire, nell’offerta di Engineering si affianca anche la piattaforma proprietaria Digital Enabler, che permette l’aggregazione di dati di qualsiasi formato e sorgente correlandoli e applicando algoritmi per la creazione di servizi digitali. La combinazione di queste tre nuove piattaforme, pilastri della nuova offerta digitale del Gruppo, costituisce un elemento distintivo e un potente toolset per concretizzare concetti come Data Monetization, Api economy, Data economy o, più comunemente, economia digitale.

La piattaforma Cloud risiede nella rete dei Data Center del Gruppo (4 Data Center con oltre 6.000 mq. di superficie, interconnessi tra loro con link ad alta velocità, oltre 10 petabyte di dati e più di 21.000 server gestiti per conto di 400 clienti), si basa su tecnologie standard di riferimento del mercato (VMware e OpenStack) e integra le piattaforme dei più importanti partner hyperscale (Microsoft, Amazon e Google). L’offerta è strutturata per integrare qualunque nuova sorgente ampliando in modo dinamico il catalogo dei servizi cloud, che già oggi comprendono anche quelli diretti alla Pubblica amministrazione, grazie alla certificazione Agid.

“L’emergenza Coronavirus ha creato profonda sofferenza ma ha anche tracciato cambiamenti positivi. Si è capito che chi aveva iniziato un percorso di digitalizzazione ha saputo reagire meglio. Si è compiuto un salto quantico in avanti”, evidenzia Bonfiglio secondo il quale nel post-Covid il cloud diventa una delle primarie aree di investimento, insieme a digital workplace e robotic process automation, per smaterializzare asset, eliminare dipendenze, ridurre costi di gestione crescenti in funzione di complessità e rischi legati alla sicurezza, sganciarsi da vincoli legati alla dislocazione geografica delle sedi o di presenza di risorse umane a presidio di processi che possono essere automatizzati. “Disegnare o accelerare il percorso di graduale trasformazione di infrastrutture e applicazioni verso il Cloud è un’esigenza che tutte le realtà pubbliche e private devono affrontare con una consapevolezza completamente diversa dal passato”, continua il manager. Considerata la dura congiuntura economica che di troverà a d affrontare “per le aziende è ancora più vitale avere flessibilità, indipendenza dalle tecnologie e rapidità nell’esecuzione della trasformazione. In questi anni abbiamo lavorato per incapsulare la complessità crescente delle tecnologie dentro piattaforme aperte e scalabili, per permettere di rifocalizzare l’attenzione dei clienti dalla tecnologia al disegno di nuovi modelli digitali del proprio business. Il cloud è il terreno di un nuovo mondo fatto di strade, auto, città, fabbriche, completamente digitali. Un terreno solido, perché ancorato a infrastrutture sia esistenti che nuove senza soluzione di continuità con un approccio ibrido e multi-fornitore. Senza cloud – conclude il manager – non esisterebbe la rivoluzione digitale”.

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