Microsoft e Google (che ora fa capo alla parent company Alphabet) hanno entrambe beneficiato del re-rating su Wall Street l’anno scorso, una rivalutazione delle loro azioni che ha rispecchiato una rinnovata fiducia degli investitori che questi colossi siano in grado di fronteggiare con successo le traformazioni in atto sui loro mercati core. Gli utili trimestrali di Microsoft e Google che saranno comunicati questa settimana aiuteranno a capire se le due aziende americane hanno meritato la fiducia e rafforzato la loro posizione finanziaria.
I dati già disponibili indicano che entrambe sono cresciute in nuovi mercati importanti, come riporta oggi il Financial Times, pur se continuano a subire pressioni nei rami di attività su cui hanno fondato finora le loro fortune – i sistemi operativi per Pc nel caso di Microsoft, la pubblicità legata alla ricerca Internet da Pc per Google. Quest’ultima è riuscita a far crescere le entrate dell’advertising da mobile e su YouTube nell’ultimo trimestre del 2015 e ciò ha impresso una nuova accelerazione alla crescita dell’azienda e della parent company Alphabet, le cui vendite sono aumentate del 18%.
Gli analisti di Wall Street si aspettano risultati simili per il primo trimestre del 2016, con una crescita delle revenues di Alphabet del 17% a 20,3 miliardi di dollari, mentre gli earnings per share dovrebbero raggiungere 7,96 dollari, rispetto a 5,20 dollari di un anno prima. Gli investitori leggono come segnali incoraggianti lo stabilizzarsi dei prezzi per il mobile advertising e la più disciplinata gestione delle spese da parte di Alphabet, il cui margine operativo si è mantenuto stabile intorno al 25% negli ultimi trimestri.
Da parte sua Microsoft deve far fronte a un rapido declino sul mercato dei Pc; ancora nel primo trimestre del 2016 la società di ricerche Gartner prevede un calo delle vendite di quasi il 10%. Tuttavia, nell’ultimo report trimestrale il colosso informatico ha mostrato un balzo del 140% nelle revenues legate al cloud computing, perché un numero crescente di clienti migra verso il servizio online Office 365. Ovviamente i servizi cloud non rendono per Microsoft come le tradizionali vendite di licenze software, ma Wall Street oggi nutre maggiore fiducia che l’azienda riesca a far salire i margini di profitto del nuovo ramo di attività e a generare più vendite da ciascun cliente a cui offre servizi cloud rispetto a quante ne produce vendendo licenze software.
L’attesa degli analisti è che Microsoft riporti per il primo trimestre 2016 revenues pari a 22,1 miliardi di dollari, in crescita del 2% rispetto all’anno precedente, e earnings per share in crescita da 61 centesimi a 63 centesimi di dollaro.