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Ibm chiude l’operazione Red Hat: l’azienda acquisita per 34 miliardi di dollari

Annunciato il closing a seguito dell’acquisto di tutte le azioni ordinarie emesse e in circolazione. Jim Whitehurst resta alla guida di Red Hat ed entra nel senior management team di Ibm, riportando a Ginni Rometty. Attesa crescita di fatturato per 2 punti percentuali l’anno

Pubblicato il 09 Lug 2019

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È fatta. Red Hat passa definitivamente nelle mani di Ibm per 34 miliardi di dollari. Le due aziende, in una nota, hanno annunciato la conclusione di tutti gli step legati all’operazione. Ibm ha acquisito tutte le azioni Red Hat ordinarie emesse e in circolazione a un prezzo di 190 dollari per azione in contanti, pari a un valore patrimoniale complessivo di circa 34 miliardi.

“L’acquisizione – si legge nella nota – ridefinisce il mercato del cloud per le aziende”. Le tecnologie open hybrid cloud di Red Hat potranno ora contare sulla scalabilità di quelle Ibm nonché sulle competenze industriali. Insieme, Ibm e Red Hat accelereranno l’innovazione offrendo una piattaforma ibrida multicloud di nuova generazione – si legge ancora nella nota -. Basata su tecnologie open source, come Linux e Kubernetes, la piattaforma consentirà alle aziende di distribuire, eseguire e gestire in modo sicuro dati e applicazioni in locale e su cloud pubblici e multipli.

“Le aziende stanno iniziando il prossimo capitolo delle loro reinvenzioni digitali, modernizzando l’infrastruttura e spostando carichi di lavoro mission-critical attraverso cloud privati ​​e multicloud da più fornitori”, sottolinea Ginni Rometty, presidente e ceo di Ibm. “Hanno bisogno di una tecnologia aperta e flessibile per gestire questi ambienti ibridi multicloud e hanno bisogno di partner di cui possano fidarsi per gestire e proteggere questi sistemi”.

“Quando parliamo con i clienti, le loro sfide sono chiare: devono muoversi più velocemente e differenziarsi attraverso la tecnologia, vogliono creare più culture collaborative e hanno bisogno di soluzioni che diano loro la flessibilità per costruire e distribuire qualsiasi app o carico di lavoro, ovunque”, aggiunge Jim Whitehurst, presidente e ceo di Red Hat. “Pensiamo che l’open source sia diventato lo standard de facto nella tecnologia perché consente queste soluzioni. Unire le forze con Ibm offre a Red Hat l’opportunità di portare più innovazione open source a una gamma ancora più ampia di organizzazioni e ci consentirà di scalare per soddisfare il necessità di soluzioni cloud ibride che offrano una vera scelta e agilità”.

Red Hat continuerà a essere guidata da Jim Whitehurst e dal suo attuale team di gestione. Whitehurst si unisce al senior management team di Ibm, riportando a Ginni Rometty. Ibm manterrà la sede centrale di Red Hat a Raleigh, nella Carolina del Nord. Red Hat opererà come un’unità distinta all’interno di Ibm e sarà segnalata come parte del segmento Ibm del software cloud e cognitive.

Nell’annunciare il closing dell’operazione Ibm ricorda che le revenue da cloud dal 2013 ad oggi pesano per il 25% sul fatturato complessivo. I ricavi cloud di Ibm negli ultimi 12 mesi e includendo il primo trimestre di quest’anno sono cresciuti a oltre 19 miliardi di dollari. E si stima che l’acquisizione di Red Hat contribuisca ad una crescita di circa due punti percentuali sul fatturato annuale Ibm di qui ai prossimi cinque anni

Le entrate di Red Hat per l’anno fiscale 2019 sono state di 3,4 miliardi di dollari, in aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Le entrate fiscali del primo trimestre del 2020, registrate a giugno, ammontano a 934 milioni, in aumento del 15% anno su anno. Nel primo trimestre fiscale 2020 i ricavi dalle sottoscrizioni sono aumentati del 15% su base annua. E i ricavi da servizi sono cresciuti del 17%.

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