Ridurre i costi di gestione del cloud computing grazie all’utilizzo di chip di intelligenza artificiale progettati internamente e prodotti da Samsung Electronics: è l’idea cui sta lavorando Ibm, secondo quanto riferito a Reuters da Mukesh Khare, direttore generale di Ibm Semiconductors. Il dirigente ha specificato che l’azienda sta considerando la possibilità di integrare un chip chiamato Artificial Intelligence Unit nel suo nuovo servizio cloud WatsonX.
Uno degli ostacoli che il vecchio sistema Watson ha dovuto affrontare sono stati proprio i costi elevati: Khare ha detto che l’uso dei propri chip potrebbe invece ridurre i costi dei servizi cloud perché sono molto efficienti dal punto di vista energetico.
Già pronti migliaia di prototipi del chip
Mukesh Khare ha spiegato che il chip è prodotto da Samsung Electronics, che ha collaborato con Ibm nella ricerca sui semiconduttori. L’azienda tuttavia non ha fissato una possibile data di lancio sul mercato, ma Khare ha detto che l’azienda ha diverse migliaia di prototipi di chip già funzionanti.
Nessuna concorrenza ai chip di Nvidia
Ibm si è unita ad altri giganti della tecnologia come Alphabet Google e Amazon per progettare i propri chip AI. Tuttavia, Khare ha detto che Ibm non sta cercando di progettare un sostituto diretto dei semiconduttori di Nvidia, i cui chip sono leader nel mercato dell’addestramento dei sistemi di AI. Il chip di Ibm mira invece ad essere efficiente dal punto di vista dei costi in ciò che gli addetti ai lavori dell’industria dell’AI chiamano inferenza, ovvero il processo di utilizzo di un sistema di AI già addestrato per prendere decisioni nel mondo reale.