Raffica di annunci nel primo giorno di attività di Emc Word 2015 in corso a Las Vegas. Aggiornamenti riguardanti il portafoglio di prodotti XtremIO, VMAX3, VCE, VNX, Data Domain e Data Protection Suite, ma anche per XtremIO 4.0, soprannominato dal marketing di Emc “The Beast”. XtremIO 4.0 è stato ulteriormente potenziato sia in termini di prestazioni che di automazione con funzionalità per servizi dati in-line. Ancora, nuovi livelli di automazione, modernizzazione e consolidamento per VMAX3, mentre arriva VCE VxRack, il primo sistema iperconvergente rack-scale del settore destinato ai data center di grandi aziende e service provider. Infine novità sul versante protezione dati: nuove piattaforme e nuovi servizi implementano la protezione dei dati nel data center, nel percorso verso il cloud e all’interno del cloud stesso.
Emc sta facendo uno sforzo significativo sia dal punto di vista dei prodotti che dei servbizi per supportare tutte le richieste di storage digitale che nei datacenter dell’era cloud stanno diventando sempre più serrate. Emc è al vertice dello storage condiviso e sta cercando di entrare nel settore del cloud privato grazie anche a una serie di partnership di canale con partner in tutti i principali mercati. I prodotti lanciati vanno in questa direzione così come il supporto per il cloud ibrido, che secondo vari analisti sta diventando uno dei punti di riferimento per la trasformazione dell’IT aziendale.
Proprio il tema della trasformazione dell’IT aziendale, e delle sue conseguenze e ricadute, è al centro della strategia di Emc, come ha spiegato anche David Goulden, amministratore delegato di Emc II. Le parti del gruppo Emc, cioè Emc II, Pivotal, RSA, VCE e VMware fanno parte di una Federation unica che permette di allineare le differenti strategie: ognuna delle aziende può lavorare in autonomia e supportare i clienti per quanto riguarda le sue competenze e con piena capacità di integrarsi con prodotti di terze parti, oppure le cinque possono lavorare di concerto in maniera integrata fornendo soluzioni “federate”. La strategia è pensata per fornire ai clienti soluzioni per quella che Emc definisce “Software-defined enterprise” con l’emergere di una “terza piattaforma” di mobile, cloud, big data e social, basata su milioni di app e miliardi di utenti della rete.
Emc vede infatti un futuro in cui l’IT debba svolgere un lavoro di trasformazione delle attività dell’azienda in maniera più radicale di quanto non avvenuto sinora. Mancano solo cinque anni al 2020 e ci sono moltissime cose che stanno accandendo: sette milioni di persone sul pianeta saranno connesse a Internet, ci sarano alcune decine di miliardi di apparecchi online, 44 zettabytes di dati prodotti ogni anno. Il software sarà la colla per tutto e il piano di transizione per arrivare a quell’ambiente comincia secondo Emc con una serie di trasformazioni che promettono di essere graduali.