STRATEGIE

Infrastrutture, il futuro è nella nuvola pubblica

Il 74% delle utility considerano il cloud su piattaforma di terzi l’unica via possibile nel lungo periodo. Idc: fattori chiave il costo totale di possesso e la business continuity

Pubblicato il 03 Giu 2015

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Si pensa alle public utility come giganti lenti e conservatori. E spesso lo sono, anche perché il loro business, fornire servizi di infrastruttura per una nazione o un territorio di grandi dimensioni, richiede passi ponderati e di lungo periodo. Le conseguenze di un inciampo sarebbero disastrose. Colpisce quindi la ricerca su Utility e Cloud presentata da IDC in cui si scopre che in questo settore le cose in realtà non stanno così.

Dopo aver intervistato 38 manager di alto livello di altrettante utility internazionali (compagnie elettriche, del gas, etc), nel report di IDC è emerso che il cloud è in realtà un obiettivo al centro della roadmap di molte di queste aziende. E ne spiega i motivi: costi (soprattutto il TCO) ma anche funzionalità, affidabilità, ridondanza, strategie di business continuity.

L’87% delle aziende intervistate ritiene che il valore dei servizi cloud per la sicurezza con disaster recovery e business continuity supera quello delle infrastrutture It tradizionali.

L’82% considera il TCO, il costo totale di possesso, il fattore principale nella scelta, con una netta posizione di vantaggio per i servizi cloud.

La sfida principale viene percepita non dal punto di vista della maturità delle tecnologie ma dal ritardo nell’aggiornamento degli skill del personale IT al lavoro nelle aziende, incapaci di costruire e gestire strategie cloud sofisticate.

Il 74% delle aziende ritiene che sia necessario avere accesso a servizi di terze parti esperte nella costruzione di una strategia di cloud pubblico.

Il 63% ritiene che dover cedere il controllo dell’It a un provider cloud esterno sia un ostacolo all’adozione del cloud da parte dell’azienda stessa.

Il 76% infine ritiene comunque che i fornitori cloud possano offrire un servizio migliore di quello offerto dai servizi di IT interni, sia dal punto di vista dell’erogazione dei servizi che della gestione della loro affidabilità e sicurezza.

Gaia Galeotti di IDC dice che «il settore delle utility non può più permettersi il lusso di negare i vantaggi di “andare nella nuvola”. Nei prossimi 24 mesi le aziende del settore utility vedranno avanzare rapidamente la maturità delle loro strategie cloud al punto di poter recuperare il terreno perso in passato e magari raggiungere e superare altri settori industriali».

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