“Da un anno stiamo lavorando su una tecnologia che può descrivere quel che una foto contiene. Un tramonto, una spiaggia, un vaso, un edificio. L’algoritmo trasforma quel che ‘vede’ in parole chiave, tag, che vengono create in automatico via via in modo sempre più preciso. E questo vuol dire rendere possibile a noi il ritracciare i contenuti in maniera puntuale. Possiamo così inserirli in categorie precise grazie a combinazioni di parole chiave, incrociando il tutto con i dati geografici di dove la foto è stata scattata. In ultimo questo si trasformerà in suggerimenti su misura fatti ai nostri utenti”. Lo annuncia in un’intervista a Repubblica Mike Krieger (nella foto), 29 anni, che insieme al 32enne Kevin Systrom ha fondato Instagram. Il social network per la condivisione di fotografie oggi conta su 400 milioni di utenti, 80 milioni di immagini pubblicate al giorno e 40 miliardi di scatti in archivio.
“Fin dall’inizio abbiamo puntato alla semplicità – sottolinea – Ora vogliamo rendere tutto talmente facile che non ci sarà nemmeno bisogno di cercare qualcosa. Te la mostreremo prima che ti venga in mente, come in fondo avviene già sui servizi musicali in streaming dove ti consigliano brani nuovi in continuazione. Finendo per farti scoprire artisti e band che altrimenti non averti mai ascoltato”.
“All’inizio l’utente medio era americano – spiega Krieger – appassionato di tecnologia, fotografia o design. Oggi il 75% non è statunitense. Il Brasile è il secondo Paese dove Instagram è più usato. Ma quello che mi ha sorpreso è l’Arabia Saudita. Stiamo crescendo molto da quelle parti e non era scontato”.
“Gli account originali fanno la differenza – spiega – Altrimenti i social network diventano un semplice guardare il giardino di casa attraverso il display dello smartphone o del pc”.