Interoute realizza un nuovo Virtual Data center a New York, per portare anche negli Usa e rendere globale la più grande piattaforma di servizi Cloud in Europa. “Con una latenza minima di 68ms tra i nodi di Londra e New York – si legge in una nota dell’azienda – gli utenti della piattaforma IaaS di Interoute potranno usufruire dei benefici di un cloud dalla bassa latenza, distribuito a livello globale e sempre disponibile”.
“Le imprese europee con gli occhi puntati sugli Stati Uniti hanno bisogno di molto più che un semplice data center per avere un punto d’appoggio efficace sul territorio americano – afferma Matthew Finnie, Cto di Interoute – Hanno bisogno di un Networked Cloud che dia loro velocità e prestazioni elevate per poter competere. Il Vdc di Interoute garantisce un’architettura cloud ben distribuita a livello globale, integrata nella rete in maniera del tutto gratuita. L’apertura del nostro primo nodo negli Stati Uniti a New York rientra nel progetto di espansione di Interoute, che va oltre la nostra, tradizionale, base europea, e segue l’apertura del nodo di Hong Kong avvenuta all’inizio dell’anno”.
Interoute dispone di nodi Vdc in 8 paesi in tutto il mondo, di cui 6 in Europa. “Il Vdc di Interoute – spiegano dall’azienda – è costruito all’interno della rete Mpls internazionale di Interoute un backbone per Internet, strategico in Europa, e consente alle aziende di essere più vicine ai loro clienti. La rete si estende oltre il data center, garantendo connettività ai clienti Interoute di tutto il mondo”.
I clienti dei VDC di Interoute hanno accesso all’intera rete di risorse di calcolo presenti sulla piattaforma e possono scegliere di creare, in modo del tutto personalizzato, potenza di calcolo e storage in qualsiasi luogo nel mondo. Attraverso l’Interoute CloudStore i clienti possono inoltre creare e implementare velocemente le proprie macchine attraverso una serie di opzioni guidate all’interno del menu. Oltre a tutto questo, il Vdc di Interoute offre la possibilità di usufruire di servizi di cloud pubblico, privato (MPLS) o ibrido di serie, definiti a livello di rete.
“Negli ultimi anni si è puntato soprattutto sugli aspetti IaaS del cloud computing – afferma Jon Collins, Principal Advisor per Inter Orbis & Analyst per GigaOm Pro – che poi si traduce in come usare al meglio l’ampia scelta dei server hosted virtuali disponibili. I vantaggi di questo approccio sono stati ben recepiti e indicano la direzione per gli sviluppi futuri. Nel momento però in cui abbiamo capito di più, abbiamo raggiunto anche la consapevolezza che l’approccio tradizionale al cloud computing, ovvero quello del ‘da qualche parte nel cloud’, senza prendere in considerazione gli ostacoli fisici di trasmissione, ne limitava il potenziale campo di applicazione. La fase successiva nello sviluppo è l’integrazione totale, che incorporando la rete apre la strada ad un approccio enormemente distribuito alle risorse di calcolo. Questo passaggio vedrà aumentare l’enfasi sulla rete come elemento di differenziazione, considerato anche che l’utilizzo del cloud continuerà a crescere”.