Avete paura di essere spiati? Mica tanta. Il grande fratello americano è più un oggetto del paesaggio, fa da sfondo e non si mette in discussione così come non si discute la luna piena, secondo i manager IT delle grandi aziende di tutto il mondo, che a quanto pare continuano a comprare più o meno indefessi le tecnologie digitali centrate sul cloud, vero e proprio facilitatore per i servizi segreti interessati a “monitorare” cosa accade nel mondo.
Secondo l’analista di Forrester Research Ed Ferrara, «L’affermazione che la scoperta del progetto Prism del governo americano che metteva la NSA in grado di curiosare tra i dati nel cloud ospitato su territorio Usa avrebbe messo in crisi il mercato soprattutto in Europa e Asia è infondata».
Buone notizie dunque per Amazon e per Google ma anche per DropBox e Box. Secondo i rapporti che fanno seguito a due ricerche di mercato effettuate da Forrester Research infatti l’impatto del programma Prism della NSA è stato pressoché nullo sulle vendite di servizi cloud basato negli Usa. Le perdite stimate in Europa, Asia, Canada e America Latina doveva essere attorno ai 180 miliardi di dollari, secondo le stime, e invece solo il 29% del totale di decisori IT che avrebbero dovuto ripensare gli investimenti cloud alla luce di Prism ha effettivamente ridotto o fermato le sue attività. «È una percentuale relativamente ridotta», dice Ferrara.
Secondo Forrester Research la perdita sarà di circa 15 miliardi nel 2015 e di 12 miliardi nel 2016. Mentre le aziende si preoccupano più di come fare a proteggere i dati, sia da Prism che da altri “spioni” statali o privati, utilizzando più avanzate tecniche di crittazione e sistemi di security più strutturati. Sarà circa l’84% delle aziende con dati archiviati nel cloud a fare ricorso a sistemi di crittazione avanzata.