Le rivoluzioni vengono anche dal basso. Come quella nella scuola: buona o meno buona che sia, di sicuro non sta ferma e anzi cerca di arrangiarsi. Per molti versi non lo può fare (docenti, aule, personale, modalità, programmi) e allora cambia quel poco che resta da cambiare. Una strada è la didattica. Si moltiplicano in Italia le proposte autonome, generate da consorzi di istituti o da singole scuole che cercano di rimettere in circolo le loro buone prassi.
È una marcia degli invisibili, sotto il pelo dell’acqua, a un livello diverso da quello dei colossi dell’educazione che cercano di vendere pacchetti e programmi. Una rivoluzione dal basso, appunto, che forse cambia tutto oppure no, non cambierà niente. Intanto, ad esempio gli Istituti De Amicis di Milano si mettono in gioco. Mettendo sul canale pubblico gratuito di iTunes U oltre 75 corsi realizzati da 6 insegnanti che per oltre un anno e mezzo si sono impegnati dimostrando una professionalità e una abilità incredibile.
Il canale pubblico realizzato da De Amicis contiene materiale didattico liberamente disponibile per otto materie: Italiano, Latino, Greco, Storia, Filosofia, Matematica, Fisica e Scienze. Tutti i corsi sono stati ideati, costruiti e realizzati appositamente per consentire allo studente di apprendere i concetti chiave dell’argomento trattato, sfruttando appieno le potenzialità dell’iPad di Apple.
All’interno dei corsi sono infatti previste attività che consentono allo studente di essere parte attiva nel processo di apprendimento e non un mero osservatore di filmati. Allo studente viene richiesto di applicare ciò che ha appreso così da consolidare le conoscenze. I corsi possono essere visualizzati su qualsiasi dispositivo iOS (iPhone, iPad touch e iPad) anche se il tablet consente la miglior fruizione di tutti i contenuti.
«Abbiamo aperto – dice il coordinatore della didattica innovativa degli Istituti De Amicis e Apple Distinguished Educator Angelo Dalessadri – il canale ad agosto, ma in pratica non abbiamo registrato traffico fino al primo giorno di scuola, da quel momento in poi è stata un’esplosione: più di 1300 iscritti ai nostri corsi, 5000 visitatori che sono passati sul nostro canale (di cui il 45% stranieri), 3500 download di materiali e i nostri corsi perennemente in cima alle classifiche internazionali dei corsi più scaricati. Insomma un successo che ci sembra giusto condividere».
Cosa fare di un successo di questo tipo? «Non abbiamo volutamente realizzato nessuna collection – dice Dalessandri – o corso “promozionale” per la scuola perché ci piacerebbe che quello rimanesse uno spazio didattico a disposizione di tutti e non una vetrina. Non mi resta che invitare tutti a guardare il nostro canale e sopratutto a criticare il nostro lavoro così da poterlo migliorare ancora. Se infine i nostri ospiti virtuali decidessero di voler condividere il nostro lavoro usandolo in contesti didattici o per interesse personale ci renderebbero ancora più felici perché renderebbero giustizia di tutti gli sforzi compiuti».