Spingere la creazione del cloud made in Europe per recuperare “sovranità” sui dati e soprattutto per offrire alle aziende continentali un’occasione di crescita e di recupero di competitività. Questi gli obiettivi del progetto Gaia-X tenuto a battesimo da Francia e Germania lo scorso anno e che ora vede in campo anche l’Italia con un ruolo importante.
Si è tenuto ieri il workshop italo-tedesco mirato a illustrare alle aziende italiane obiettivi e roadmap dell’iniziativa che già conta 22 aziende all’attivo (fra Francia e Germania) fra cui Deutsche Telekom, Orange, Siemens, Sap, Bosch, Atos, Scaleway, Dassault Systemes.
Numerose le aziende italiane che hanno preso parte al workshop: Leonardo, Sogei, Aruba, Eni, Infocert, Retelit, Enel, Ferrovie dello Stato, PagoPA, Tim, Poste, Rfi e Stmicroelectronics. In campo anche Cassa Depositi e Prestiti, Confindustria e Confindustria Digitale.
“Obiettivo dei governi è diffondere la massima conoscenza di questo importante progetto affinché un numero crescente di aziende europee vi aderisca e si possa accelerare sull’adozione congiunta di una piattaforma cloud europea, standardizzata ed interoperabile che aiuti a recuperare indipendenza tecnologica e faccia da volàno all’economia”, spiega a CorCom Paolo De Rosa, Cto del ministro dell’Innovazione Paola Pisano.
L’iniziativa è già operativa e sono due le macro-aree di “lavoro”: Infrastructure ecosystem e Data ecosystem. Il cloud è il pilastro portante, ma nell’ambito del progetto si lavora anche allo sviluppo congiunto di piattaforme in materia di edge computing, Hpc e infrastrutture di rete.
Prossimo step la costituzione di una Fondazione ad hoc “che vedrà la luce entro fine anno”, annuncia a CorCom De Rosa per coordinare i team tecnici già all’opera. Il governo italiano – attraverso il ministro dell’Innovazione Paola Pisano – si farà promotore della massima diffusione dell’iniziativa: “Lavoreremo insieme con Confindustria per fare ulteriori incontri e allargare la platea delle aziende, grandi e piccole, a cui presentare Gaia-X. Vogliamo far comprendere qual è la partita che si sta giocando in Europa, mettendo all’attenzione dell’iniziativa il tessuto produttivo italiano e spingere la messa a punto di policy che tutelino i diritti fondamentali europei alla stregua di quanto fatto, ad esempio, con il Gdpr”, sottolinea De Rosa ricordando che stando a recenti stime il mercato dei dati a livello europeo registrerà un’impennata del 530% in tre anni e che il valore dell’economia dei dati è di 829 miliardi.
E in quanto a Confindustria, in occasione della presentazione dell’indagine conoscitiva sul 5G alla Camera, Luigi Gubitosi in veste di delagato al digitale di Viale dell’Astronomia ha annunciato che “Confindustria intende aderire a Gaia-X”. “Al progetto anche il Governo guarda con favore. E’ partito franco-tedesco ma si sta estendendo e anche le aziende italiane parteciperanno”.
Gli obiettivi di Gaia-X
- Creazione di infrastrutture digitali e un ecosistema per l’innovazione: ambiente affidabile tra partner e collegamenti interoperabili tra applicazioni di servizi intelligenti e servizi di infrastruttura.
- Aumentare la trasparenza e l’attrattiva dei servizi digitali: ridurre gli ostacoli all’uso dei servizi e consentire lo sviluppo di nuovi servizi e prodotti.
- Sovranità dei dati: rafforzare la sovranità digitale delle imprese, della scienza, del governo e della società.
- Riduzione delle dipendenze: ridurre la dipendenza dei singoli fornitori da parte dei consumatori privati e delle imprese; controllo sulla posizione e l’ambiente normativo dei dati memorizzati; ridurre le dipendenze settoriali.