Il mercato dei Personal computer continua nella sua curva discendente, e questo sta pesando sui conti delle principali aziende del settore, compresa Microsoft, che ha appena presentato i risultati finanziari del terzo trimestre fiscale, che si è concluso il 31 marzo, rivedendo al ribasso anche le previsioni di vendita per il trimestre in corso.
Da gennaio a marzo gli utili della casa di Redmond sono stati pari a 3,76 miliardi di dollari, 47 centesimi per azione, in calo del 25% dai 4,99 miliardi o 61 centesimi per azione dello
stesso periodo dell’anno precedente. Al netto di voci straordinarie, i profitti per azione sono rimasti poco mossi a 62 centesimi, sotto i 64 attesi dal mercato. Nel terzo bilancio trimestrale da quando Microsoft ha iniziato a fornire i dati ripartiti in tre divisioni operative anziché cinque, i ricavi sono scivolati del 5,5% a 20,5 miliardi di dollari, meno dei 22,09 miliardi previsti dal consensus.
Nel dettaglio, le vendite della divisione “More Personal Computing” – che include risultati derivanti da licenze del sistema operativo Windows, da prodotti come telefoni e Surface, dalla console Xbox e dalla ricerca web – sono salite dell’1% a 9,5 miliardi di dollari ma a cambi costanti l’incremento sarebbe stato del 3%. I profitti operativi sono balzati del 57%. Si sottolinea la contrazione sempre a cambi costanti del 46% degli introiti da telefoni, riflesso del cambio di strategia annunciato nel luglio 2015 (quando il gruppo annunciò fino a 7.800 tagli di posti di lavoro nel business della telefonia e una svalutazione di quasi il valore totale dell’acquisizione delle attività telefoniche di Nokia). Inoltre, il lancio del tablet ibrido Surface Pro 4 e del laptop Surface Book ha permesso un +26% delle vendite dei prodotti a marchio Surface e il numero degli utenti di Xbox Live attivi mensilmente nel trimestre è cresciuto in un anno del 26% a 46 milioni.
I ricavi della divisione “Productivity and Business Processes” – la seconda maggiore del gruppo, quella che include il pacchetto Office – sono saliti dell’1% a 6,5 miliardi ma escluso un cambio sfavorevole sono saliti del 6%. Tuttavia i profitti sono scesi del 6,6%. Gli abbonati a Office 365 sono saliti a 22,2 milioni.
Il fatturato legato alle relativamente nuove attività cloud – sotto il cappello “Intelligent Cloud” – è salito invece del 3% a 6,1 miliardi ma al netto di fluttuazioni valutarie è cresciuto dell’8%. I profitti operativi sono però scesi del 14% a 2,19 miliardi.
“Le aziende che utilizzano la tecnologia digitale per trasformare e guidare nuova crescita scelgono sempre di più Microsoft come partner”, afferma in una nota il Ceo Satya Nadella, da due anni al timone del gruppo a lui passato da Steve Ballmer (colpevole della disastrosa acquisizione delle attività di telefonia di Nokia per 9,4 miliardi di dollari). “Mentre queste aziende si rivolgono a noi, noi osserviamo uno slancio nei servizi cloud di Microsoft e in Windows 10”, l’ultima versione del suo sistema operativo.
Intanto il gruppo continua a investire nelle infrastrutture cloud: 2,3 miliardi di spese per capitale nel periodo, soprattutto per server e data center. Per il trimestre in corso, infine, Microsoft si aspetta ricavi per 21,7-22,4 miliardi di dollari contro attese degli analisti per 23 miliardi.