L'INTERVENTO

Microsoft, vendere Office e Windows per puntare tutto sul cloud?

Il “consiglio” arriva dall’ex top manager di Redmond, Ben Slivka: “E’ la cosa giusta da fare”. Ma gli analisti non concordano: i business tradizionali sono redditizi, dominano il mercato e attraggono clienti verso Azure. E a Wall Street piacerebbe una “pure-play” della nuvola

Pubblicato il 12 Gen 2022

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Microsoft dovrebbe scorporare Windows e Office per concentrarsi sulla crescita dell’attività nel cloud. Lo ha detto Ben Slivka, ex general manager del consumer and commerce group del colosso americano del software in un’intervista con Cnbc.

“La cosa giusta da fare probabilmente è puntare sul cloud” con Azure, ha affermato Slivka.

Secondo l’ex top manager di Microsoft l’azienda potrebbe essere portata naturalmente a dare preminenza all’attività legata a Office e Microsoft e il rischio è di creare ostacoli alla crescita di Azure. Il cloud ha dato rinnovato slancio alle prestazioni finanziarie dell’azienda di Redmond, il cui titolo si è apprezzato del 51% nel 2021, contro la media del +27% dell’indice S&P 500.

“Il futuro è nel cloud, Microsoft non ripeta l’errore fatto con l’Os mobile”

Slivka pensa, in particolare, che le opportunità future siano tutte nel cloud esattamente come anni fa risiedevano nei dispositivi e nei sistemi operativi mobili. Qui Microsoft, ha affermato il manager, ha perso la competizione con Apple e Google. Ripetere l’errore vorrebbe dire consegnare ad Amazon (Aws) lo scettro del cloud.

“I manager che si occupavano di Windows hanno relegato a un ruolo secondario i team che seguivano il sistema operativo mobile e hanno limitato quello che potevano fare”, ha affermato Slivka. “Microsoft ha cambiato tre volte la sua strategia per il mobile finché i produttori di cellulari e gli sviluppatori di app ci hanno rinunciato”.

Nel 2015 Microsoft ha inserito in bilancio una svalutazione di 7,6 miliardi di dollari sugli asset derivati dall’acquisizione dei dispositivi mobili e dei servizi di Nokia. Nel 2019 ha smesso di supportare il sistema operativo Windows 10 Mobile il cui market share era ormai sotto l’1%.

Slivka, entrato in Microsoft nel 1985, ha formato il team dedicato a Internet Explorer. Ha lasciato l’azienda nel 1999.

Gli analisti: “Office e Windows sono ancora un valore aggiunto”

La visione di Slivka appare tuttavia estrema a molti analisti. Windows e Office hanno posizioni molto forti sul mercato e questi prodotti portano clienti verso Azure. Nel suo più recente rapporto sul mercato del cloud Gartner ha scritto che le grandi aziende scelgono Azure perché conoscono Microsoft da anni e hanno costruito una relazione basata sulla fiducia.

La reputazione di Microsoft è la base del successo per Azure e ne garantisce un futuro redditizio, ha detto l’analista di Wells Fargo Michael Turrin. “Tenere insieme tutte queste attività dà grande potere” a Microsoft.

Office e Windows generano anche fatturato e utili in misura significativa per il colosso di Redmond: gli analisti di Ubs a novembre hanno stimato che il 12% dei ricavi totali di Microsoft deriveranno quest’anno da Windows e il contributo al margine lordo sarà di circa il 17%. Secondo gli analisti il margine di Azure, pur se in crescita, è ancora lontano da questi livelli.

Turrin di Wells Fargo stima che Azure supererà la quota di mercato della rivale Aws nel 2028. Secondo l’analista nel 2023 Microsoft avrà complessivamente un valore di mercato di 3 trilioni di dollari e Azure rappresenterà la metà di tale valore.

A Wall Street piacerebbe una pure-play del cloud

Gli analisti notano però che Wall Street gradirebbe poter investire su un’azienda dal cloud che sia interamente focalizzata su questo business. Di qui le speculazioni su uno spin-off, per esempio, di Aws da Amazon. Ma l’azienda fondata da Jeff Bezos ha replicato con fermezza che non ha nessuna intenzione di scorporare la sua divisione cloud.

Microsoft non ha commentato l’intervento del suo ex-manager Slivka, ma è probabile che la posizione sia la stessa di Amazon: Office e Windows, per ora, non si toccano.

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