MISSION-CRITICAL

Motorola Solutions “reinventa” la sicurezza pubblica: nel futuro Vr e analytics

Convergenza tecnologica è la parola d’ordine per prevenire e combattere il crimine. In mostra al CCW 2016 di Amsterdam le ultime soluzioni della compagnia Usa: videocamere a 360 gradi, droni, riconoscimento facciale, big data e altro. Il cio Conrado: “Ecco come lavorerà un poliziotto fra 10 anni”

Pubblicato il 02 Giu 2016

Andrea Frollà

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AMSTERDAM – Costruire città più sicure e business più solidi e profittevoli, puntando su architetture IT efficienti, servizi rapidi e strumenti user-friendly, sviluppati in tandem con gli utenti finali e continuamente ripensati alla luce del cambiamento delle esigenze quotidiane.

Dimenticate il rivoluzionario StarTAC o il trasponder che nel luglio 1969 fece arrivare sulla Terra le prime parole pronunciate dagli astronauti sbarcati sulla Luna, perché la Motorola che siamo stati abituati a conoscere nei decenni scorsi è oggi una realtà diversa. Lo spin-off della divisione mobility nel 2011 e la sua cessione a Lenovo di fine 2015 aveva spinto molti osservatori e analisti a chiedersi quale sarebbe stato il futuro di Motorola Solutions.

Il nome scelto per l’erede di Motorola in occasione dello spin-off aveva probabilmente come obiettivo quello di render più chiara possibile l’idea della propria business mission: risolvere i problemi. Detto così farebbe impallidire anche il maestro del problem solving, il famoso Mister Wolf di Pulp Fiction. Ma il concetto, declinato nei vari segmenti coperti, è esattamente questo. Le esposizioni, gli stand e le dimostrazioni di Motorola Solutions al Critical Communications World (CCW) 2016 di Amsterdam, l’evento di riferimento per il settore mission-critical che si è aperto martedì e si chiude oggi, testimoniano l’ambizione di azzardare una previsione sul futuro del settore. Non tanto di vision o di scenario, ma di applicazioni concrete.

Il set hi-tech di Motorola Solutions per le forze di sicurezza

“Innovare le nostre soluzioni, creare nuovi device e rendere le infrastrutture più efficienti – spiega in conferenza stampa Jack Molloy, executive vicepresident Worldwide sales di Motorola Solutions – è l’unico modo per aiutare i nostri clienti ad essere i migliori nei momenti decisivi”. Un’espressione divenuta un mantra in Morotola Solutions, ma che rende perfettamente l’idea dietro al business della società, visto che i suoi prodotti e servizi si rivolgono a chi fa del tempismo un’arma decisiva. Dalle forze di polizia ai vigili del fuoco, passando per le agenzia di sicurezza, i responsabili di grosse strutture come centri congressi e hotel, o ancora chi gestisce le vendite di grosse corporation. Insomma, chi tramite un walkie-talkie hi-tech, chi tramite una complessa architettura IT di pubblica sicurezza o altro, lavoratori che hanno bisogno di rapidità, protezione ed efficienza operativa.

“Abbiamo una presenza capillare in oltre 100 paesi, un canale di 7.500 partner e 13mila dipendenti sparsi nel mondo – aggiunge Molloy dinanzi nella sala stampa del centro congressi RAI di Amsterdam – Velocità, dinamicità, intelligenza e sicurezza sono elementi da cui non possiamo prescindere, specialmente perché oggi i clienti ci chiedono strumenti performanti, smart e semplici da utilizzare”. Ampio spazio e anche un tono di voce più deciso ad una slide: “Nel 2015 abbiamo investito 620 milioni di dollari (circa l’11% dei ricavi annuali, ndr) in ricerca e sviluppo per il futuro delle comunicazioni mission-critical e delle infrastrutture wireless – evidenzia indicando alcuni numeri dell’ultimo bilancio 2015 – Convergenza, interoperabilità, cybersecurity, cloud, personalizzazione: vogliamo giocarci il nostro futuro su questi fronti, perché sono ambiti in cui sappiamo fare la differenza”.

Jeff Spaeth, corporate vp e general manager System & software enablement di Motorola Solutions

Qui in Olanda Motorola Solutions ha scelto di annunciare alcune nuove partnership (una in Medio Oriente e l’altra con la Singapore Technologies Electronics) e soprattutto nuovi prodotti: la radio St7000 small Tetra, che combina audio in alta qualità con piccole dimesioni; la linea Bridging Lmr and Lte Wawe 7000, che abilita servizi Push-to-talk voce e data facendo leve sulle nuove frontiere broadband (“I clienti non devono scegliere tra la tecnologia Lmr e quella Lte, ma possono ottenere benefici da entrambe: inauguriamo oggi quella che potrebbe essere una costante del prossimo futuro”, sottolinea Jeff Spaeth, corporate vp e general manager System & software enablement della compagnia); la Body-worn Camera Si500, che unisce videocamera, speaker e microfono in un unico device di lavoro.

Tra gli annunci, spicca lo sviluppo di una soluzione di realtà virtuale per i centri di comando di forze pubblichee agenzia di intelligence e sicurezza: la mossa potrebbe essere una spia importante per il futuro del settore mission-critical. “Oggi ci vogliono alcuni minuti per far sì che il comando centrale, grazie alle informazioni fornite dal poliziotto sul luogo, possa capire cosa sta accadendo – spiega LanTing Garra, Innovation design director di Motorola Solutions, mostrando le situazioni reali di utilizzo dei concept vr -. La realtà virtuale permetterà alla stazione di essere sulla scena in pochissimi istanti. Puntiamo a creare un’infrastruttura che includa realtà virtuale e realtà aumentata per offrire alle forze di pubblica sicurezza un’esperienza di collaborazione senza precedenti”.

Lo stand sulla realtà virtuale di Motorola Solutions al CCW2016

Mettere il poliziotto, munito ad esempio di videocamera a 360 gradi, e il responsabile della sala di comando, con un set VR sul viso, l’uno a fianco all’altro senza che lo siano realmente. “Comunicazioni più rapide ed efficaci, esattamente ciò che fa la differenza nell’ambito della pubblica sicurezza”, aggiunge Garra, citando possibili estensioni di queste applicazioni ai campi dei trasporti, delle grandi opere, della sicurezza nei grandi eventi e del comparto militare.

“Fra 10-15 anni il poliziotto sarà sempre più interconnesso con l’ambiente circostante e i sistemi centrali di sicurezza – spiega Eduardo Conrado, executive vp e chief innovation officer -. Avrà addosso smart glass e sensori, sarà seguito da droni predisposti per la realtà aumentata, avrà un assistente virtuale e potrà comunicare in tempo reale con i propri responsabili, tramite la condivisione di foto, video e posizioni geografiche. La convergenza di tecnologie come wearable, cognitive computing, realtà aumentata e analytics sarà fondamentale per avere città realmente sicure e controllate”.

Eduardo Conrado, executive vp e cio di Motorola Solutions

Quindi non solo nuovi sistemi di comunicazione, ma anche e soprattutto nuove opportunità di collaborazione diretta, di incremento dell’efficienza delle operazioni di sicurezza e della gestione delle emergenze. Il cio di Motorola Solutions mostra anche quelle che saranno le applicazioni concrete di queste tecnologie: “Un normale controllo stradale o un più grave incidente stradale sarà affrontato dagli agenti tramite gli occhiali smart in grado di riconoscere la persona ed eventuali armi addosso, o ancora grazie al sistema audio in grado di analizzare la conversazione con l’interlocutore e i suoi stati d’animo”. Tutte situazioni che andranno a produrre grandi quantità di dati, che secondo Conrado costituiranno un vero e proprio tesoro per polizie e forze di sicurezza di tutto il mondo: “Si va verso i predictive analytics: le forze di pubblica sicurezza potranno utilizzare le informazioni raccolte da incidenti, controlli e altri eventi per indirizzare in maniera più efficace l’azione di contrasto e prevenzione della criminalità”.

Ultimo, ma non meno importante è il cambio di paradigma nel rapporto con la base dei clienti finali. Con i suoi 100mila clienti sparsi nel mondo Motorola Solutions ha infatti iniziato a instaurare un rapporto più collaborativo che in passato, in particolare sul versante dello sviluppo.

La dimostrazione di Katja Millard, direttrice Growth & innovation for devices della compagnia

“È fondamentale dialogare con gli utenti finali, loro conoscono i nostri prodotti meglio di chiunque altro ed è sulla base delle loro esigenze che noi possiamo costruire grandi margini di crescita – spiega Katja Millard, direttrice della divisione Growth & innovation for devices -. All’interno dello stesso contesto ci possono essere esigenze diverse. Ad esempio chi lavora sulla pista di un aeroporto non ha necessariamente le stesse esigenze di chi lavora all’interno dello scalo”. Assente dai device presentati il riconoscimento facciale, frontiera ancora poco esplorata. Sia per la questione legata alle regole in materia di privacy, che richiederebbero sistemi diversi da continente a continente se non da paese a paese, sia per l’upgrade tecnologico che richiede comunque investimenti importanti e molto mirati. “È una strada che stiamo intraprendendo”, aggiunge Millard chiudendo il suo intervento. Tra soluzioni già sul mercato e concept dagli orizzonti lontani, Motorola Solutions è insomma pronta a fare la voce ancor più grossa nel mercato mission-critical.

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