IL PIANO

Nokia Alcatel-Lucent, dalla fusione 220 esuberi in Italia

Il “piano di trasformazione globale” derivato dal takeover prevede 900 milioni di risparmi entro il 2018. I tagli nel mondo potrebbero arrivare a 15mila unità. Programmi di ricerca e sviluppo orientati alle tecnologie del futuro: 5G, Cloud e Internet of Things. I sindacati: “Urgente un incontro con il Governo”

Pubblicato il 06 Apr 2016

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Il “piano di trasformazione globale” che deriva dall’acquisizione operata da Nokia di Alcatel-Lucent costerà all’Italia 220 esuberi entro il 2017. Su scala europea, secondo i dati diffusi dai sindacati, si parla di 4mila esuberi su circa 34mila dipendenti. L’azienda sottolinea come, in seguito al takeover che risale a gennaio, la strategia di Nokia sia orientata a conseguire 900 milioni di euro di risparmi entro il 2018, adeguare la propria struttura costi alle difficili condizioni di mercato e investire in programmi di ricerca e sviluppo ambiziosi, orientati alle tecnologie del futuro quali 5G , Cloud e Internet of Things (IoT). I tagli su scala globale, nelle intenzioni dell’azienda, secondo le indiscrezioni che hanno iniziato a circolare saranno tra i 10 e i 15 mila.

Per ottenere i risparmi la società ha intenzione di agire attraverso la razionalizzazione del portafoglio prodotti e servizi e delle sedi, e l’ottimizzazione, l’incremento dell’efficienza e delle economie di scala nelle attività di procurement, servizi, supply chain, produzione e funzioni di supporto.

L’attuazione del piano che oggi è stato presentato ai sindacati europei, avverrà nel rispetto dei processi e delle tempistiche proprie di ciascun paese. Rispetto alle 220 posizioni che riguardano l’Italia, sottolinea l’azienda, i dettagli saranno disponibili con l’inizio delle consultazioni con il Governo e le parti sociali, presumibilmente entro la fine di aprile.

In allarme i sindacati, che temevano l’annuncio che è venuto oggi dalla riunione di Helsinki, e che si erano già attivati nei mesi scorsi per scongiurare ulteriori esuberi: “In Italia avevamo chiesto l’intervento del ministro Guidi per impedire lo smantellamento di ulteriori posti di lavoro: alla società sono rimaste poche centinaia di unità impegnate, circa 300, nella ricerca e sviluppo, per una presenza complessiva di circa 1.400 dipendenti. La ministra Guidi aveva incontrato i vertici di Nokia a novembre, illustrando loro i piani del governo sulla banda ultralarga, e il secondo incontro, quello in cui Nokia avrebbe dovuto rendere noti i propri progetti, non si è mai tenuto. Il rischio ora è che la presenza dell’azienda in Italia si trasformi in un semplice presidio commerciale. Chiederemo un confronto con il Mise, perché abbiamo un’opinione molto negativa su tutto quello che non è stato fatto finora per evitare queste conseguenze”.

“Gli esuberi – spiega Giuseppe Ricci, coordinatore nazionale Fim Cisl per il gruppo Alcatel-Lucent – interessano circa 120 dipendenti ex Alcatel e 100 ex Nokia. Purtroppo c’è un silenzio assordante da parte del Governo. Vorrei ricordare che lo scorso anno, all’inaugurazione della sede dell’azienda, il premier Matteo Renzi aveva detto che se non si fosse fatta occupazione in questo settore, oggi strategico per il Paese, sarebbe stato difficile farla altrove. Dopo gli ultimi 19 esuberi in Alcatel di ottobre, questo è il risultato – conclude Ricci – Chiederemo un incontro urgente al ministero, alla presenza del Governo e non dei funzionari di turno”.

Secondo Luca Maria Colonna, della segreteria nazionale Uilm, si tratta “di una situazione che era assolutamente prevedibile, tanto che da tempo avevamo chiesto al Mise l’attivazione di un tavolo ad hoc, che oggi è evidentemente ancora più urgente. Siamo di fronte alla decisione dell’azienda di ridurre la propria presenza anche in Italia, e confidiamo entro la fine del mese di essere convocati per affrontare la questione direttamente”.

Nella sola Finlandia, Nokia prevede di abolire circa 1.300 posti, il 20% di quelli presenti nel paese: “Questi tagli sono destinati – scrive il ceo di Nokia, Rajeev Suri – a permettere a Nokia di restare un protagonista importante nel suo settore di attività”.

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