LAVORO

Nuovi tagli per Ibm, annunciati 244 esuberi

Parte oggi in Assolombarda il tavolo con i sindacati sulla nuova procedura di mobilità. La multinazionale: “In Italia trend negativo per il mercato digitale, i servizi IT si spostano su cloud, analytics, mobile, social e security”. Turi (Fiom): “In un anno tagliate 740 posizioni”

Pubblicato il 13 Dic 2016

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Nuovo round di esuberi per Ibm, che inizia oggi la procedura di mobilità per 244 dipendenti, nello specifico 60 dirigenti e 184 impiegati e quadri, tra i quali venditori, programmatori, sistemisti, project manager e addetti al supporto clienti. Il primo tavolo di confronto con i sindacati è stato convocato in Assolombarda: alla riunione la multinazionale statunitense presenterà la propria lettura della situazione attuale, quella di un mercato che si contrae e si sposta su un nuovo segmento, il cosiddetto camss (cloud, analytics, mobile, social, security).

“Il mercato dei servizi It – recita la lettera dell’azienda che apre la procedura – si sposta sempre più verso il settore camms e cognitive, che nel mondo stanno avendo un’accelerazione che si traduce, in termini di fatturato, in un incremento stimato del settore a doppia cifra”. Quanto alla situazione italiana, “Il mercato digitale, fortemente improntato alle aree transnazionali tradizionali, ha registrato un trend nettamente negativo negli ultimi sette anni avendo perso complessivamente circa otto miliardi”.

Secondo Roberta Turi, segretario nazionale Fiom, “Nel corso dell’ultimo anno Ibm ha ridotto la sua presenza in Italia, tra licenziamenti ed esternalizzazioni, di 740 unità. Con gli esuberi dichiarati in quest’ultima procedura – dichiara al Sole24ore – diventerebbero 948 le lavoratrici e i lavoratori in uscita dall’azienda. Una vera ecatombe”.

“L’azienda procede nel costante remix delle competenze per rispondere alle esigenze dei clienti, impegnati nei processi di innovazione e nell’adozione di nuove tecnologie come il cognitive e il cloud – afferma l’azienda – In queste aree Ibm continua ad assumere: circa un migliaio gli ingressi nel corso degli ultimi anni. Agli inizi del 2016, Ibm ha annunciato l’apertura a Milano del suo primo Watson Health Center europeo, pianificando di investire sino a 150 milioni di dollari. Qui data scientist, ingegneri, ricercatori e designer svilupperanno una nuova generazioni di applicazioni e soluzioni guidate dai dati. Nel giugno 2015 l’azienda – conclude Ibm – ha insediato un cloud data center in provincia di Milano, rafforzando la partnership con università e startup e creando posti di lavoro per i giovani”.

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