Oracle ha chiuso il terzo trimestre dell’anno fiscale con utili in aumento del 18%, con un forte incremento dei ricavi da nuove licenze. Il produttore Usa dii software ha chiuso il periodo con un utile netto di 2,5 miliardi di dollari, o 49 cent ad azione, in aumento del 18% rispetto allo stesso trimestre di un anno prima. L’utile adjusted è salito invece a 62 cent, battendo ampiamente le stime ferme e quota 56 centesimi di dollaro.
Oltre il consensus anche i ricavi, passati da 8,76 a 9,04 miliardi di dollari. Da rilevare il forte incremento delle nuove licenze di software (+7% a 2,37 miliardi), un ottimo indicatore del giro d’affari futuro.
La società riscatta così la pessima lettura del trimestre precedente anche grazie alla riorganizzazione delle vendite, alla chiusura di accordi commerciali e ai buoni segnali di ripresa dell’economia.
Per il trimestre in corso Oracle si attende un utile per azione tra 76 e 81 cent ad azione e vendite tra il -2 e il +2%.
La società ha assunto un migliaio di nuovi venditori specializzati nel trimestre, che si aggiungono ai 1.700 assunti la scorsa primavera.
Tallone d’Achille resta il segmento Hardware, che ha raggiunto 869 milioni di dollari di ricavi, che non dovrebbe crescere toppo nemmeno nel prossimo trimestre secondo previsioni dell’azienda, che annuncia il lancio dei primi servizi cloud, un’inversione a U dopo che la stessa società in precedenza aveva bocciato questo sistema.