Non esistono trattative tra Orange e Telecom Italia, o i suoi azionisti, per un accordo tra le due società. A tornare sull’argomento dopo le voci circolate nelle scorse settimane è Stephane Richard, Ad di Orange, durante la conference call con gli analisti sui risultati. “Al momento c’è poco interesse per accordi transfrontalieri in Europa, ma la situazione può cambiare”, ha sottolineato Richard.
Intanto la società francese ha annunciato il piano quinquennale Essential 2020 che prevede di arricchire l’offerta di connettività in ogni mercato su cui è attiva: un piano strategico volto a rilanciare la crescita dei ricavi e della redditività dell’operatore francese di tlc.
Dopo anni di risorse impiegate in una massacrante guerra dei prezzi sul mercato interno scatenata da Iliad, l’operatore rilancia corteggiando i clienti con nuove reti veloci. “Non abbiamo fatto una previsione anno per anno, ma siamo in grado di anticiparvi il trend – ha detto l’ad Stephan Richard presentando la strategia a lungo termine – Aumento dei ricavi, riduzione dei costi e regolamentazione più favorevole aiuteranno le entrate. L’idea del nostro piano Essentials 2020 è semplice: vogliamo fare la differenza creando una miglior esperienza per il consumatore”.
L’operatore ha pianificato l’investimento di 15 miliardi di euro sulle reti fra il 2015 e il 2018. Si punta a triplicare rispetto al 2014 la velocità media di traffico dati su fisso e mobile entro il 2018. Questo comporterà la realizzazione di strumenti per la gestione della customer experience (la app My Network permetterà ai clienti di segnalare problemi).
In Francia Orange triplicherà gli investimenti in fibra entro il 2020 e spingerà così il numero di abitazioni connesse a 12 milioni nel 2018 e 20 milioni nel 2022 contro i 3,6 del 2014. Inoltre verrà lanciato il servizio di voice over wi-fi entro la fine del 2015.
L’obiettivo finanziario è quello di superare il miliardo di euro di fatturato nel 2018 in due settori emergenti che considera di primaria importanza: l’internet of things e i servizi di pagamento da mobile. Proprio in questo settore la società conta su 13 milioni di utenti tra Africa e Medio Oriente per i trasferimenti di denaro con “Orange Money“, e mira ad arrivare a 30 milioni nel 2018.
La strategia per l’Europa è di spingere sullo sviluppo dell’Nfc per i pagamenti da mobile, ma di implementare anche l’offerta di servizi bancari tramite smartphone: servizi che dopo la prima sperimentazione in Polonia verranno estesi anche a Francia e Spagna.
In termini puramente finanziari, la società si pone l’obiettivo di aumentare nel 2018 il risultato operativo e fatturato lordo rispetto al 2014 e di mantenere il dividendo di almeno 0,60 euro per azione di un anno, “senza escludere una crescita” in base all’evoluzione dell’Ebitda.