L'INIZIATIVA DI CORCOM

Pnrr, la partita è tutta da giocare: ecco il piano industriale dei leader dell’Ict

Semplificazioni, revisione delle norme in chiave pro-investimento, competenze innovative ma anche spinta alle partnership pubblico-privato e utilizzo dei fondi pubblici per lo sviluppo di servizi a valore in grado di generare competitività e dare vita all’ecosistema nazionale dell’innovazione. Si mobilitano le aziende del comparto

Pubblicato il 31 Mag 2021

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Semplificazioni, revisione delle norme in chiave pro-investimento, competenze innovative ma anche spinta alle partnership pubblico-privato e utilizzo dei fondi pubblici per lo sviluppo di servizi a valore in grado di generare competitività. Il Recovery Plan rappresenta un’occasione senza precedenti in termini di risorse in campo, ma bisognerà saperle convogliare nelle iniziative in grado di dare vita ad un ecosistema nazionale dell’innovazione che dia spinta concreta all’economia. La banda ultralarga fissa e mobile rappresenta il pilastro portante e grandi opportunità si presentano grazie alla “convergenza” con tecnologie di nuova generazione come edge computing e intelligenza artificiale. Ecco la ricetta dei leader dell’Ict nazionale

Indice degli argomenti

Bagnasco, Sparkle: “Le imprese italiane devono conquistare competitività sui mercati globali”

Le misure restrittive adottate nel mondo e l’esigenza di connettersi a distanza hanno accelerato il processo di trasformazione digitale per le imprese, le famiglie e la pubblica amministrazione. Un dato incoraggiante riguarda la migrazione al Cloud e la crescita dei servizi di accesso ultrabroaband che stanno registrano alti tassi di crescita: oggi sempre più servizi pubblici, commerciali e di intrattenimento sono erogati in modalità completamente digitale.

Il processo di trasformazione in atto offre un’opportunità rilevante anche per gli operatori globali come Sparkle, chiamati a potenziare le reti per fornire connessioni internazionali veloci e con alta affidabilità e sicurezza tra le infrastrutture aziendali, quelle residenziali e i principali fornitori cloud che operano su scala geografica. Non solo: sarà sempre più importante offrire servizi di orchestrazione per gestire in modo integrato le infrastrutture cloud ibride – private, pubbliche e “on-premise” – con i migliori standard, ad esempio in termini di performance e privacy nonché servizi professionali per realizzare la trasformazione digitale delle imprese e aiutarle a conquistare competitività sui mercati globali.

Enrico Bagnasco, Chief Technology Officer di Sparkle

Buglisi, Hightel Towers: “La paura del nuovo ostacola il progresso. Basta barricate sul 5G”

Sovrapposizione di pareri talvolta discordanti o dalla dubbia competenza da parte degli enti locali, limiti architettonici, ostacolo al progresso. Iniziare a semplificare è necessario, se non fondamentale, per sviluppare una adeguata copertura della rete 5G e non si dimentichi un aspetto fondamentale e trasversale: oggi i limiti per l’elettrosmog, sono nel nostro paese, tra i più conservativi in Europa.
C’è di più: l’altissima frequenza e una banda sempre di maggiore qualità – indispensabili al 5G – necessitano di sistemi radianti capillari ma dalle emissioni molto basse. Generalmente, infatti, più alta è la frequenza più bassa è la potenza. Eccoci, ci siamo; è impensabile che, una volta ottenuto parere positivo da parte dell’Arpa, le installazioni sul territorio, di quelle che comunemente vengono denominate antenne, possano essere rallentate, o addirittura impedite, da assessori comunali, comitati di quartiere o dal più ininfluente ente, espressione della politica locale. Questo vale anche per i limiti che talvolta impone la Sovraintendenza: ormai esistono diversi sistemi integrati per l’architettura che permettono di inglobare i radianti senza minimamente intaccare l’estetica di un manufatto. Usiamoli! La paura del nuovo è, da sempre, ostacolo al progresso. Il 5G non è solo un potenziamento della rete 4G, ma ci aiuta a migliorare la qualità sanitaria (telemedicina), sviluppa minor impatto di CO2 nell’ambiente, minor dispersione di carburante e dunque minor inquinamento acustico e atmosferico. Il 5G è il vero e proprio agente della svolta green. E sarà certamente precursore di nuovi comportamenti sostenibili e servizi accessibili a tutti.

Gaetano Buglisi, Chairman Hightel Towers

Colonna, Dell Technologies: “Integrazione 5G-edge darà la spinta ai ricavi delle telco”

Nel corso dell’ultimo decennio, le Telco hanno assunto sul mercato digitale un ruolo che ne faceva una sorta di “custodi e trasportatori dei bit”, di coloro che detenevano la scatola all’interno della quale le aziende tecnologiche producevano il contenuto o sviluppavano il proprio servizio, realizzando maggiori margini.

L’arrivo del 5G e dell’edge computing ha tutte le carte in regola per cambiare questo scenario. L’inclusione dell’edge computing all’interno dei network di telecomunicazione, in particolare, permetterà ai Telco provider di avere un ruolo privilegiato nell’offrire nuovi servizi. e incrementare il flusso di ricavi.

Le reti di telecomunicazione diventeranno piattaforme aperte su in cui le funzionalità di rete di accesso, core e IT, saranno in esecuzione su un’unica infrastruttura standard, permettendo di realizzare nuovi casi d’uso estremamente innovativi. E così, mentre il 5G, grazie alla sua bassa latenza, metterà il turbo alla rivoluzione dell’edge, è certo che l’edge guiderà anche l’adozione del 5G contribuendo a creare rivoluzionarie applicazioni quali ad esempio guida autonoma, chirurgia remota, controllo remoto di droni e robot, servizi di realtà aumentata e molto altro. Inoltre, il 5G renderà possibile gestire e connettere grandi quantità di device per unità di spazio, permettendo l’adozione di applicazioni machine-to-machine e IoT.

Alessandro Colonna, Sales Director Telco Industry Dell Technologies

De Bettin, Dba Group: “Urgente e indispensabile puntare sulla banda ultralarga”

Tutti gli studi condotti dalla fine del 1980 in poi riconoscono un forte legame tra dotazione infrastrutturale e crescita economica di un territorio.

Il Pnrr, così come costituito, fra propri questi principi ed oltre alle infrastrutture fisiche, individua in quelle digitali e per telecomunicazioni a banda ultralarga quelle che più rapidamente potranno abilitare e favorire la ripresa economica del Paese. Le nuove reti digitali incideranno profondamente e da subito sull’ammodernamento del Paese, abilitando l’erogazione di servizi innovativi in tutti i settori, dalla Pubblica Amministrazione, all’Istruzione, dalla transizione ecologica alla difesa del suolo, dalla salute alla mobilità ed a quant’altro coinvolga le necessità di comunicazione tra soggetti diversi. La realizzazione di reti a Bul in fibra ottica, Fwa e 5G è, dunque, urgente ed indispensabile per portare definitivamente l’Italia in Europa e per consentirle di competere alla pari con il resto del mondo nei settori in cui eccelle.

Raffaele De Bettin Presidente Dba Group

Di Feliciantonio, Fastweb: “Serve visione strategica e coordinata su reti, servizi e formazione”

Il Piano per la Ripresa è un’occasione unica e irripetibile per una modernizzazione straordinaria del paese, ma per essere in grado di coglierla occorre una visione strategica, una collaborazione efficace tra privato e pubblico e una capacità di execution e di mettere a terra in modo rapido ed efficace i progetti elaborati. La digitalizzazione deve essere pensata sempre nelle sue tre dimensioni: reti, servizi e formazione, in modo da consentire all’innovazione di essere veramente inclusiva. Pubblico e privato dovranno collaborare su tutti e tre i piani: nello sviluppo di infrastrutture di nuova generazione in grado di evolvere nel tempo, nella trasformazione digitale della PA e delle imprese per modernizzare e rendere efficienti i servizi ai cittadini, ma soprattutto nel creare competenze digitali di base ed avanzate, affinché tutti vi abbiano accesso. Più la società sarà digitalizzata maggiore dovrà essere l’impegno coordinato di aziende e istituzioni nello sviluppo di programmi di formazione con l’obiettivo di dotare tutti, nessuno escluso, degli strumenti per diventare soggetti attivi e consapevoli della rivoluzione digitale.

Lisa Di Feliciantonio, External Relations & Sustainability Officer Fastweb

Di Foggia, Nokia: “La rivoluzione 5G si farà solo con norme pro-investimento”

C’è una buona notizia: il 5G si sta diffondendo più velocemente delle precedenti generazioni di reti cellulari, avendo raggiunto 234 milioni di connessioni alla fine del primo trimestre del 2021, con una crescita pari a tre volte il tasso di adozione della tecnologia 4G.

Ma la rivoluzione del 5G non avverrà da sola. Alcune innovazioni devono realizzarsi contemporaneamente nell’industria e, più in generale, nella società tutta per godere appieno del suo potenziale. Un passo fondamentale è che i governi rendano disponibile lo spettro di frequenza per gli operatori, per fornire i servizi 5G. Le aste per l’assegnazione dello spettro sono in corso in tutto il mondo, aprendo la strada a un’imminente esplosione della disponibilità del 5G e abilitando l’innovazione alimentata dal 5G. Ma lo spettro da solo non basta: i governi dovranno anche definire quadri normativi che incentivino gli investimenti nelle reti e nelle infrastrutture 5G. Noi di Nokia crediamo fermamente che la tecnologia possa contribuire a rispondere al cambiamento climatico, a ripristinare la produttività e a fornire un accesso più inclusivo al lavoro, alla sanità, ai mercati e all’istruzione.

Un’efficace attuazione delle iniziative guidate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà essenziale per rendere reale la “ripartenza” auspicata.

Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Vice Presidente Nokia Italia e Country Senior Officer Italy & Malta

Falessi, Open Fiber: “Per il balzo tecnologico la macchina pubblica deve essere efficace”

Le risorse economiche e le riforme previste dal Pnrr sono un’occasione irripetibile per il rilancio dell’economia italiana. Poter utilizzare i fondi in modo rapido ed efficace è indispensabile per non perdere il treno della crescita. Una parte importante dei 220 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – circa 49 miliardi – è destinata a “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”. Un piano ambizioso per garantire un balzo tecnologico al nostro Paese che vede ancora circa 3,5 milioni di famiglie prive di connessione ad Internet. Servono interventi infrastrutturali importanti per colmare una volta per tutte il digital divide, ma le risorse iniettate nel sistema saranno ben spese solo se saremo in grado di far girare la macchina pubblica in modo efficace. Nonostante i progressi di questi ultimi anni per semplificare e rendere più efficiente il nostro Paese, servono ancora interventi per snellire la foresta di permessi e autorizzazioni che frenano la realizzazione delle grandi opere. Non solo. Serve anche un’azione profonda di diffusione della cultura digitale, a partire dalla formazione nelle scuole, per plasmare le professionalità del futuro. Un futuro che è già alla nostra porta.

Andrea Falessi, Direttore Relazioni Esterne di Open Fiber

Fantini, Cloudera: “Visione olistica su 5G, edge e Iot per monetizzare gli investimenti”

Il mercato delle telecomunicazioni, in Italia come nel resto del mondo, sta affrontando alcune sfide fondamentali, dalla saturazione dei flussi di reddito tradizionali alla necessità di andare oltre la pura connettività, sviluppando offerte end-to-end mirate a specifici mercati e casi di utilizzo, fino alla necessità di offrire al cliente un’esperienza quanto più possibile personalizzata, facendo tesoro della grande massa di dati a disposizione. Su tutto ciò, si innesta la rivoluzione del 5G, ormai concretamente alle porte. Sul 5G gli operatori hanno investito molto, ed è arrivato il momento di monetizzare al meglio questi investimenti, sia in ottica B2B che B2C. IoT ed edge computing giocheranno un ruolo fondamentale in questo ambito, assieme alla capacità di mantenere una visione olistica del proprio patrimonio più importante, quello dei dati, che sarà sempre più distribuito tra il centro e la periferia della rete, ma anche su cloud pubblici.

Andrea Fantini, Senior Account Executive – Telco (Italy and Greece), Media & Services Market Cloudera

Mascolo, Ericsson: “Con riforme efficaci accelerazione sul digitale andrà oltre obiettivi Pnrr”

La capacità di dotare il Paese di reti sempre più capillari, performanti e affidabili è divenuto uno dei principali obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sul quale c’è stata grande convergenza da parte delle imprese e del governo. Quanto stanziato dal governo nel Pnrr per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G risponde all’ambizione dell’Italia di raggiungere gli obiettivi europei di trasformazione digitale.

L’accelerazione della crescita può essere superiore a quanto riportato nel Pnrr se riusciamo ad attuare riforme efficaci e mirate a migliorare la competitività della nostra economia.
Da un’analisi di Analysys Mason, commissionato da Ericsson e Qualcomm, per ogni euro investito in Italia sulla tecnologia 5G ce ne sarebbero 2,2 di ritorno economico. La tecnologia è matura, i benefici stanno emergendo dalle prime implementazioni, l’impatto sulla competitività e sulla crescita economica nazionale è tra le priorità del Pnrr.   La tecnologia 5G è una piattaforma di innovazione e le reti dedicate 5G possono essere la base su cui le aziende italiane possono re-ingegnerizzare i propri processi e accelerare il percorso di digitalizzazione. È il momento del fare.

Riccardo Mascolo, Head of Strategy and 5G for Industries, Ericsson Italia e Sud Est Mediterraneo

Mazzocchini, Huawei: “Condivisione di competenze e best practice per spingere la transizione digitale”

L’Italia ha fatto da apripista in Europa quando sono stati lanciati i trial 5G nel 2018, iniziando un percorso che sembrava ben promettere per il futuro sviluppo di questa tecnologia. Ma sebbene numerose applicazioni abbiano provato il valore del 5G come piattaforma per lo sviluppo di servizi di cui oggi più che mai, in seguito agli stravolgimenti determinati dalla pandemia, cittadini e industrie hanno un enorme bisogno, è necessario imprimere un’accelerazione anche allo sviluppo applicativo.

Da questo punto di vista, i fondi del Pnrr sono una grande opportunità poiché, oltre a finanziare interventi volti a migliorare servizi essenziali e a rilanciare settori chiave come turismo e agricoltura, offriranno anche lo stimolo necessario a incoraggiare l’investimento privato. I progetti realizzabili sono molti ma, perché si concretizzino, serve collaborazione tra fornitori di tecnologia, operatori, enti di ricerca, imprese ed enti governativi. Solo attraverso un ecosistema aperto e la condivisione di competenze e best practice si potrà compiere una transizione digitale all’insegna di sostenibilità e sicurezza. Riteniamo infine che, allo scopo di sostenere un’industria ICT forte che benefici la società tutta, sia fondamentale garantire la tutela della concorrenza in un libero mercato dove i player siano valutati secondo criteri tecnico-qualitativi e non geo-politici.

Massimo Mazzocchini, Deputy General Manager, Huawei Italia

Moglia, Tim: “Semplificazione normativa cruciale per promuovere gli investimenti”

Creare la rete del futuro per lo sviluppo digitale dell’Italia connettendo persone, imprese e istituzioni. Con questo obiettivo che favorirà una rapida ripresa economica del Paese, Tim ha promosso la nascita di FiberCop, il più grande progetto europeo di co-investimento mai realizzato per accelerare la chiusura del digital divide grazie a connessioni Fthh, che raggiungeranno il 75% circa delle unità immobiliari nelle aree grigie e nere del Paese entro il 2025. Siamo impegnati non solo a sviluppare rapidamente le infrastrutture in fibra, i servizi e le tecnologie di nuova generazione come il Cloud, il 5G e l’Intelligenza Artificiale, ma anche a stimolare ulteriormente la diffusione delle competenze digitali tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione, grazie a un ecosistema aperto e collaborativo di partner. La digitalizzazione delle competenze, tra le principali leve di cambiamento per il capitale umano a beneficio dell’intero sistema Paese, dovrà inoltre puntare sulle piccole e medie imprese dei distretti industriali. Un ambito in cui la semplificazione normativa avrà un ruolo centrale per promuovere gli investimenti.

Giovanni Moglia, Chief Regulatory Affairs & Wholesale Market Officer Tim

Monti, WindTre: “Per la sfida del 5G servono competenze e un nuovo mindset”

L’evoluzione in ottica 5G è un processo ampio e sfidante, che richiede tempo, importanti investimenti e, soprattutto, le skill adeguate. Ecco perché è necessario favorire lo sviluppo di un digital mindset collettivo: delle persone, delle Aziende, della Pubblica Amministrazione. Sono necessari nuovi servizi e regole aggiornate, oltre ad una ulteriore presa di coscienza da parte di tutti i soggetti coinvolti, per concretizzare concetti evocativi come “Smart City”, che ancora sono sostanzialmente delle visioni. In questo scenario di cambiamento epocale, il ruolo delle telco è di grande importanza strategica: non si tratta più di competere con chi fa system integration, ma di mettere in comune i know-how necessari per creare valore, secondo un modello di coopetition. Se vogliamo sfruttare il massimo potenziale del 5G dobbiamo seminare oggi, per essere preparati domani senza lasciare indietro nessuno.

Luca Monti, 5G & IoT Director di WindTre

Murroni, Cambium Networks: “Puntare sulle funzionalità innovative per generare valore aggiunto”

L’approccio ideale alle problematiche della connettività nel nostro paese deve accogliere e utilizzare nel modo più efficiente tutte le soluzioni tecnologiche a disposizione, con l’obiettivo complessivo di offrire un reale valore aggiunto, ovvero offrire funzionalità uniche che rappresentino un concreto miglioramento delle prestazioni con la massima efficienza economica. In questo senso occorre dare spazio ad un percorso di sviluppo dove vengano riconosciute le grandi potenzialità del 5G fisso, dove una formula vincente potrebbe essere rappresentata dall’implementazione del 5G attraverso l’utilizzo delle onde millimetriche, quindi dei 26 e dei 28 GHz. Per gli ambienti urbani ad elevata densità, laddove non sia possibile o conveniente l’implementazione di reti Ftth, esiste poi un’altra interessante opzione tecnologica, che però si può appoggiare solamente allo spettro a 60GHz per cui in Italia ancora oggi manca una regolamentazione in merito.

Il 5G nasce da un lato per portare servizi broadband agli utenti mobili e dall’altro per le comunicazioni machine-to-machine. Il 5G fisso basato su onde millimetriche rappresenta una soluzione capace di portare in modo efficiente la banda ultra larga nelle zone del digital divide, ovvero le cosiddette aree bianche e aree grigie.

Alessio Murroni, VP Sales Europe di Cambium Networks

Protto, Retelit: “Cooperazione pubblico-privato per ecosistema dei dati aperto e interoperabile”

Il progresso delle offerte Cloud europee sarà essenziale per stimolare l’innovazione in quei settori strategici per il futuro, cybersecurity, smart mobility, industry 4.0, ambiente aerospazio e salute, dove si realizzeranno i maggiori cambiamenti e dove tutela, sovranità e garanzia dei dati sono cruciali affinché questi siano una risorsa a servizio della crescita e per stimolare la ripresa. L’infrastruttura abilitante sottostante gioca ovviamente un ruolo fondamentale; l’attuale offerta di Data Center, fino ad oggi dominata dagli Hyperscaler, ha portato a una maggiore “proprietarizzazione” della catena del valore e, in particolare, del dato. Gli investimenti pubblico-privati europei possono costruire invece un ecosistema più aperto e interoperabile.

In questo scenario, che sarà di forte opportunità e cambiamento, i Data Center di prossimità e i modelli di Edge Computing saranno la chiave dell’infrastruttura IT del futuro: spostando i dati in prossimità del loro utilizzo si potrà rispondere ai criteri di bassa latenza ed efficienza energetica, oggi fondamentali e richiamati come prioritari anche nella roadmap presentata alla Commissione Europea.

Federico Protto, amministratore delegato Retelit

Righi, Linkem: “Credito di imposta per spingere infrastrutture ad alta capacità”

Siamo in un momento cruciale per il Paese e per l’Europa, in cui spendere al meglio i fondi del piano Next Generation EU è un imperativo. Gli obiettivi del Pnrr connessi allo sviluppo dell’innovazione e delle infrastrutture di connettività devono tener conto degli investimenti privati realizzati sinora in un’ottica di inclusione e sostenibilità, nonché privilegiare la rapidità d’intervento. Perché ciò si realizzi è necessario creare le condizioni per lo sviluppo virtuoso dell’ecosistema 5G che superi le logiche delle sperimentazioni mediante la creazione di partenariati pubblico privati e servizi innovativi in grado di creare valore aggiunto per le imprese e le smart city. La diffusione capillare delle infrastrutture ad alta capacità è un fattore cruciale che deve essere abilitato anche mediante l’impiego di meccanismi automatici e trasversali di incentivo, come ad esempio il credito d’imposta.

Daniele Righi, Innovation and business development Director Linkem

Smith, Capgemini: “La formazione giocherà un ruolo strategico per le telco”

Le telco stanno attraversando un momento critico per la loro crescita. Recovery Fund e Piano Italia 5G rappresentano un’opportunità e una sfida per queste società, che hanno la necessità di monetizzare l’investimento sul 5G con nuovi prodotti e servizi a valore tramite iniziative che vanno oltre il loro perimetro. Per questo, da un lato le telco stanno sempre più adottando una strategia di internalizzazione delle competenze e dall’altro si stanno aprendo alla creazione di nuove alleanze, determinando un riassetto degli equilibri del mercato.

In questo contesto, i vantaggi del 5G potranno essere colti se ci si doterà di persone e competenze in grado di sviluppare e diffondere tale tecnologia. La formazione giocherà quindi un ruolo strategico per costruire le professionalità multidisciplinarie necessarie per costruire approcci progettuali all’insegna dell’originalità e sostenibilità.

Gea Smith, Telecoms, Media & Technology Director Capgemini Italia

Sposato, Aruba: “La banda ultralarga è un bene di prima necessità”

La pandemia ha colto un’Italia in ritardo nell’innovazione digitale. L’emergenza sanitaria è stata un catalizzatore della crescita di molte componenti IT e Tlc- dai servizi al software, dal Cloud al Mobile – tutti componenti di innovazione che ora guidano la trasformazione digitale. Gli italiani, nelle loro abitazioni, si sono inizialmente scontrati con il dover condividere una connessione internet domestica per usi diversi e simultanei: smart working, didattica a distanza, videochiamate, Tv on Demand. E la banda, in molti casi Adsl a basse prestazioni, è stata un vero e proprio collo di bottiglia, dimostrando come una connessione internet stabile e veloce sia ormai un bene di prima necessità. Ne è scaturita una accelerazione, di informazione oltre che di domanda dei servizi, rivolta soprattutto ai servizi Fibra Ftt (Fiber To The Home) ove già disponibili, in cui la connessione parte direttamente dalla centrale per arrivare alle abitazioni, attraverso un impianto a bassissimo impatto ambientale e architettonico. Ciò consente di annullare il collo di bottiglia imposto dal conduttore in rame e di portare la velocità di comunicazione fino a 1 Gigabit al secondo.

Gabriele Sposato, Cmo Aruba

Suigo, Inwit: “Semplificazione amministrativa resta primo nodo da sciogliere”

Lavoro, scuola, salute, commercio, socializzazione: quante cose sono cambiate in questo ultimo anno e mezzo. Al centro del nostro vivere, del “new normal”, c’è quasi sempre il digitale, supporto fondamentale per svolgere anche le nostre attività quotidiane. E continuerà ad essere al centro, anche post pandemia. In questi mesi abbiamo tutti compreso l’importanza della connettività veloce, sicura e accessibile a tutti. “L’Italia deve ripartire” è la frase ormai ricorrente, ma lo può, e lo deve fare grazie all’accelerazione nella realizzazione delle infrastrutture digitali. É necessario sfruttare l’occasione del Pnrr del Governo Draghi per puntare sul 5G e snellire le procedure e i vincoli burocratici che negli ultimi anni hanno rallentato la realizzazione delle reti mobili del nostro Paese.

La semplificazione amministrativa degli iter autorizzativi è il primo punto da affrontare, se non vogliamo avere un Paese arretrato, con importanti conseguenze, economiche e sociali. Parallelamente, va colmato il gap sulle competenze digitali. La digitalizzazione di un Paese passa anche e soprattutto attraverso i suoi cittadini, aspetto spesso dimenticato ma fondamentale, se davvero si vogliono cogliere tutti i benefici che la quarta rivoluzione industriale e il piano Next Generation EU portano con sé.

Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni esterne e comunicazione di Inwit

Tenidis, Intracom Telecom: “Colmare i digitale divide e aumentare le performance le due priorità”

Per avvicinarsi agli obiettivi Gigabit Society UE per connettività a 100Mbps, aggiornabile a 1Gbps, entro il 2025 per le famiglie occorre ancora raggiungere due punti. La copertura della banda larga veloce nelle zone rurali e l’aumento della banda larga ultraveloce in tutte le regioni degli Stati membri. Grazie all’esperienza pluridecennale nella progettazione e produzione di prodotti di telecomunicazione all’avanguardia, Intracom Telecom può offrire una soluzione Fwa operante nello “spettro con licenza in blocco” a 26/28GHz per fornire agli utenti servizi simili alla fibra con capacità di 3,7Gbps per stazione base a 4 settori e 465Mbps per stazione terminale sull’utente finale. La piattaforma può funzionare con larghezze di canale più ampie per supportare 1Gbps per utente finale. Gli operatori possono coprire in modo efficiente ampie aree e servire più clienti utilizzando un’ampia gamma di terminali di servizi wireless – fino a 120 per settore – senza problemi di scalabilità.

John Tenidis, Direttore Marketing Sistemi e Soluzioni Wireless Intracom Telecom

Verrazzani, Eolo: “Nuova mappatura delle aree bianche per corretto utilizzo delle risorse”

Il Next Generation EU rappresenta un’occasione unica per colmare il digital divide tra le diverse aree del Paese, accelerando la trasformazione verso un sistema più equo ed inclusivo per le persone, le imprese e i territori. Da questo punto di vista, è molto importante che il Governo abbia deciso di adottare un approccio “tecnologicamente neutro”, con l’impiego di tutte le tecnologie disponibili per superare i limiti realizzativi del Piano Bul.

In tale contesto, il Fixed Wireless Access (Fwa) rappresenta certamente la soluzione ideale per sviluppare reti ultraveloci anche in quelle aree dove, per ragioni orografiche o di bassa densità abitativa, non è tecnicamente fattibile e/o economicamente efficiente realizzare una rete in fibra fino alle case.

Altro elemento fondamentale per spendere in modo efficace ed efficiente i fondi europei è evitare inutili duplicazioni di rete, in particolare nelle aree più marginali del Paese. È dunque necessario estendere anche alle aree bianche la mappatura avviata il 30 aprile da Infratel, al fine di garantire un corretto utilizzo delle risorse e, al contempo, preservare gli investimenti degli operatori.

Alessandro Verrazzani, Responsabile Affari Regolamentari e Istituzionali Eolo

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