LA GARA CLOUD

Polo strategico nazionale, pressing di 5Stelle e Lega e stretta sui tempi

Passano gli ordini del giorno di Liuzzi e Maccanti al decreto Taglia prezzi: relazione sulle procedure di gara entro 30 giorni dall’aggiudicazione e resoconto semestrale sullo stato di avanzamento dei lavori per il cloud di Stato. La Commissione giudicatrice si insedia sotto il faro delle Commissioni Parlamentari

Pubblicato il 19 Mag 2022

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Presentare alle competenti Commissioni parlamentari, entro 30 giorni dall’aggiudicazione della gara da 723 milioni per la realizzazione del Polo Strategico Nazionale, una relazione sull’espletamento delle procedure di gara e riferire alle Camere ogni sei mesi sullo stato di avanzamento dei lavori: questi gli ordini del giorno approvati alla Camera, nell’ambito del decreto Taglia prezzi, a firma di 5Stelle e Lega.

Ordini che impegnano dunque il governo, e nello specifico il ministro della Transizione digitale Vittorio Colao, a una maggiore trasparenza e a una vigilanza serrata sulla maxi gara per il Psn nell’ambito del Piano Cloud per la PA.  L’approvazione dei due ordini del giorno fa seguito a quella, lo scorso gennaio, della mozione (n. 1-00424) che sottolineava la necessità di rafforzare il coinvolgimento del Parlamento attraverso l’opportuna informazione delle competenti Commissioni sull’espletamento della gara.

Gli odg di 5Stelle e Lega

I due ordini del giorno, identici nella forma e nella sostanza, sono stati presentati da Mirella Liuzzi e Davide Zanichelli dei 5Stelle e da Elena Maccanti della Lega. Il rinnovato scenario in materia di cybersecurity a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino – questa la premessa – impone maggiore attenzione nonché misure a tutela della sicurezza dei dati e della dotazione informatica da parte delle pubbliche amministrazioni. E in questo ambito diventa dunque dirimente garantire valutazioni rigorose delle offerte in gara in termini diaffidabilità, resilienza e trasparenza e non ultimo di indipendenza nell’ambito del progetto del Polo strategico nazionale.

“La genesi dell’iter di gara – si legge nei due odg – è stato caratterizzato da un percorso travagliato, con ritardi rispetto agli annunci di avvio del bando, il ritiro in corsa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e soprattutto le anomalie legate alla presenza di Sogei all’interno della cordata selezionata quale soggetto promotore”. E in coerenza con quanto previsto dalla mozione di gennaio “con la quale si chiede al Governo di informare le competenti Commissioni parlamentari sull’espletamento delle procedure relative al Polo strategico nazionale, si rende necessario rafforzare il coinvolgimento del Parlamento per assicurare piena trasparenza e una costante informazione sulla procedura di gara nonché vigilanza continuativa sulla realizzazione del Polo”. Di qui le richieste al Governo: valutare l’opportunità di presentare alle competenti Commissioni parlamentari, entro 30 giorni dall’aggiudicazione della gara per la realizzazione del Polo Strategico Nazionale, una relazione sull’espletamento delle procedure di gara stessa, nonché a garantire che il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale riferisca alle Camere ogni sei mesi sullo stato di avanzamento dei lavori relativi alla realizzazione del Psn e sul livello di adesione della Pubblica amministrazione all’infrastruttura.

“La digitalizzazione della Pubblica amministrazione resta la pietra angolare delle riforme del Pnrr e la complessità della gara da 700 milioni di euro per la sua aggiudicazione richiede la massima attenzione e celerità se vogliamo rispondere efficacemente alle richieste europee”, sottolinea Mirella Liuzzi, deputata del M5s in commissione Trasporti. “Sono soddisfatta dell’approvazione da parte del Governo del mio odg al dl Taglia prezzi. Si è riconosciuta l’estrema importanza di arrivare presto e bene alla definizione del Polo strategico nazionale che avrà un ruolo fondamentale. Dovrà, infatti, ospitare i dati e i servizi strategici di oltre 200 amministrazioni centrali e Aziende sanitarie locali che riguardano milioni di cittadini italiani. È facilmente comprensibile quanto sia importante garantire una estrema sicurezza sulla custodia e gestione di dati sensibili, soprattutto in considerazione degli ultimi attacchi informatici. Ora bisogna correre e, una volta arrivati all’aggiudicazione della gara superando gli intoppi degli ultimi mesi, chiediamo che il ministero per l’Innovazione tecnologica e digitale riferisca in commissione ogni sei sull’avanzamento dei lavori”.

Ad accendere i riflettori sulla sicurezza del cloud anche la senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti: “Il governo dica qual è lo stato di avanzamento dei lavori dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, istituita sei mesi fa, e chiarisca la dinamica degli attacchi hacker subiti da siti italiani nelle giornate dall’11 al 16 maggio nonché esponga le strategie messe in campo per fronteggiare le minacce dei gruppi hacker e per potenziare rapidamente le infrastrutture cibernetiche della rete nazionale. Le infrastrutture italiane risultano, rispetto alla minaccia cibernetica, mediamente obsolete e difficili da proteggere, come dichiarato testualmente dallo stesso ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale. Risulta quanto mai urgente che il governo fornisca al più presto le risposte alle domande che poniamo”.

La Commissione al lavoro, bisogna accelerare sui tempi

La gara da 723 milioni punta a dotare la Pubblica Amministrazione di tecnologie e infrastrutture cloud in grado di ospitare i dati ed i servizi critici e strategici di tutte le circa 200 amministrazioni centrali nonché quelli delle Aziende Sanitarie Locali e delle principali amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti). Il controllo e le linee di indirizzo del Psn saranno pubbliche e la gestione operativa verrà affidata a un operatore economico selezionato attraverso l’avvio di un partenariato pubblico-privato ad iniziativa di un soggetto proponente. L’obiettivo è portare a bordo il 75% delle amministrazioni italiane entro il 2026.

Con l’insediamento, lo scorso 6 maggio, della Commissione giudicatrice inizia la fase di valutazione dei progetti tecnici. Le cordate saranno convocate a conclusione dell’esame ad una seduta pubblica durante cui sarà reso noto il punteggio tecnico attribuito e saranno contestualmente aperte le buste con le offerte economiche. La valutazione e la sommatoria dei punteggi tecnici ed economici consentirà di individuare l’aggiudicatario.

Nel documento Strategia Cloud pubblicato sul sito del ministro dell’Innovazione è scritto che “al più tardi entro la fine del 2022 dovrà avvenire l’aggiudicazione del bando di gara” e che “a partire dalla fine del 2022 dovrà iniziare la migrazione della PA verso il Psn, da concludersi entro la fine del 2025”. È evidente che per consentire la migrazione a partire da fine anno la gara dovrà essere aggiudicata in tempi stretti anche tenendo conto del periodo di 30 giorni che dovrà essere concesso alla cordata che non si è aggiudicata la gara per la visione di tutta la documentazione. Ed è volontà del Governo accelerare sulla roadmap tenendo conto anche delle questioni di cybersecurity che si sono aperte con il conflitto russo-ucraino anche se non è prevista una milestone esatta nell’ambito del Pnrr.

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