DIGITAL TRANSFORMATION

Polo strategico nazionale, si candida il Consorzio Italia Cloud

Depositata al Ministero dell’Innovazione una manifestazione di interesse per la realizzazione e la gestione del Psn secondo la missione e gli obiettivi individuati dal Governo nel Pnrr. Si punta a supportare l’adozione della tecnologia nelle realtà private e soprattutto nel settore pubblico

Pubblicato il 06 Ago 2021

cloud

È stata presentata oggi al Ministero dell’Innovazione e della transizione digitale una manifestazione di interesse da parte del Consorzio Italia cloud per la realizzazione e la gestione, in regime di partenariato pubblico-privato, del Polo strategico nazionale (Psn) all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Obiettivo principale del Consorzio Italia Cloud, composto da sole aziende italiane, è organizzare e sviluppare al meglio offerta e competenze nazionali già presenti negli operatori privati e nella pubblica amministrazione al fine di supportare un efficace processo di digitalizzazione e adozione del cloud sia nelle realtà private sia soprattutto nel settore pubblico, in linea con quanto previsto dal Pnrr. 

Prime aziende ad aver aderito al Consorzio Italia Cloud sono Seeweb, Sourcesense, Infordata, Babylon Cloud, Consorzio Eht e Netalia, tutte attive nel mercato cloud nazionale ognuna con la propria specifica focalizzazione.

Valorizzazione di competenze e infrastrutture

Il Consorzio Italia cloud propone un modello di gestione e sviluppo del Psn che valorizzi le competenze, le infrastrutture degli operatori italiani pubblici e privati già presenti e operativi sul territorio, in grado di rispondere in modo tempestivo alla missione e ai requisiti  individuati dal Governo.
“In questo momento diventa cruciale adottare rapidamente, fuori dalle singole aziende, un nuovo modello di crescita che rispecchi le esigenze strategiche del paese e le richieste del mercato privato, in modo da garantire la massima competitività nel lungo periodo – ha commentato Michele Zunino, presidente del Consorzio Italia cloud – mancare adesso questo obiettivo determinerebbe ricadute negative non solo sul comparto digitale ma sull’intera economia del Paese”.

Obiettivi, è il caso di ricordarlo, basati sulla tutela delle libertà dei cittadini attraverso la gestione dei dati e degli aspetti di security e privacy, la sovranità digitale, l’interoperabilità, la trasparenza, l’uso efficiente delle risorse senza alcuna dipendenza.

Verso un ecosistema nazionale

La volontà di creare un ecosistema cloud nazionale che superi il lock-in tecnologico in linea con i principi, gli indirizzi strategici e la normativa europea, è un altro tratto comune a tutte le società coinvolte nel Consorzio Italia cloud e al loro approccio al mercato, così come peraltro indicato dal Ministero: il nuovo Psn dovrà infatti occuparsi di “effettuare la migrazione dei dati e servizi delle amministrazioni senza alterazioni e abilitando servizi di cloud privato, cloud ibrido in modalità IaaS e PaaS, anche sfruttando tecnologie scalabili” ma anche “essere conforme alle disposizioni europee in materia di localizzazione e trattamento dei dati e garantire soluzioni idonee a risolvere i problemi giuridici posti dell’applicazione extraterritoriale della normativa di Paesi extra Unione europea”.

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