IL DOCUMENTO

Recovery Plan, il Senato: “Cloud nazionale priorità strategica”

Nella relazione sulle linee guida del governo, le commissioni Bilancio e Politiche Ue raccomandano di “dare impulso ad un grande partenariato pubblico-privato per la realizzazione dell’infrastruttura pubblica italiana”

Pubblicato il 13 Ott 2020

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Un’infrastruttura cloud nazionale per dare sprint all’Italia digitale. È questo il punto chiave della relazione sulle linee guida del Governo sul Recovery plan votata dalle commissioni Bilancio e Politiche Ue del Senato.

“Nell’ambito del processo di modernizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione, è essenziale raggiungere il completamento dell’infrastruttura a banda ultralarga e, riconoscendo una competenza dello Stato sul coordinamento delle infrastrutture e piattaforme informatiche delle pubbliche amministrazioni – si legge – si rende necessario realizzare una infrastruttura fisica per un cloud nazionale su cui basare servizi e piattaforme del settore pubblico e privato, attraverso una duplice iniziativa: la realizzazione del Polo strategico nazionale della pubblica amministrazione e l’mpulso ad un grande partenariato pubblico-privato per la realizzazione del cloud pubblico italiano a cui partecipino le aziende italiane pubbliche e private con dimostrata competenza nel settore”.

“Anche la realizzazione della Strategia per l’intelligenza artificiale – viene specificato – si può basare solo sull’esistenza del cloud nazionale per essere artefici e non meri consumatori di intelligenza artificiale”.

Recovery Plan, focus sul re-skilling digitale

“Le commissioni condividono la primaria importanza della transizione digitale per rafforzare l’endemica debolezza della produttività in Italia”, e sottolineano come “la pubblica amministrazione, sfruttando il suo ruolo di maggiore centrale di acquisto del Paese e con la piena digitaliizzazione delle procedure di interazione con i suoi fornitori, può svolgere una funzione di catalizzatore della digitaliizzazione del settore privato”. Lo si legge nella relazione sulle linee guida del Governo sul Recovery plan votata dalle commissioni Bilancio e Politiche Ue del Senato, che propone “la costituzione di una struttura dedicata, dotata del personale qualificato per le attività di progettazione, attuazione e monitoraggio dei progetti connessi al Recovery Fund, da coniugare con l’innesto di personale altamente qualificato negli enti territoriali e locali”.

La forte carenza di competenze digitali adeguate, accertata dagli ultimi dati del Desi Index 2020, si ripercuote inevitabilmente in modo negativo sulla propensione al digitale delle imprese e sullo sviluppo di servizi online da parte della pubblica amministrazione, rallentando la spinta verso l’innovazione. È necessario quindi includere nell’ambito della missione ‘digitaliizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo’ progetti di upskilling e reskilling sul digitale per rilanciare la produttività e le potenzialità di impiego delle risorse umane e sostenere le imprese nei percorsi di ‘formazione 4.0’ finalizzati allo sviluppo di skills”.

Impresa 4.0, stabilizzare gli incentivi

Occorre “potenziare gli strumenti che nel corso degli ultimi anni hanno dato i risultati più significativi in termini di stimolo alla produttività e alla crescita – prosegue il documento – in particolare procedendo alla stabilizzazione pluriennale degli incentivi del programma Impresa 4.0 e del superbonus al 110 per cento, così promuovendo nel settore dell’edilizia una sempre maggiore rigenerazione tesa alla riduzione dei consumi energetici, nonché mantenendo i finanziamenti del Fondo di garanzia per i prestiti alle imprese”. Si raccomanda anche “di rafforzare il sostegno alle start-up ed alle Pmi innovative, sviluppando “al contempo le reti di competence center e digital innovation hub per assistere la diffusione dell’innovazione”.

Contestulmente è cruciale rafforzare il sostegno alle start-up ed alle Pmi innovative, promuovere le catene strategiche del valore, investire nelle tecnologie emergenti e in rilevanti progetti di ricerca e sviluppo, sviluppando al contempo le reti di competence center e digital innovation hub per assistere la diffusione dell’innovazione.

“A sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e in particolare delle Pmi – si legge ancora – occorre far evolvere il sistema di supporto alle imprese e rafforzare l’operatività dell’agenzia Ice, per facilitare lo sviluppo di conoscenza per le imprese (in tema, per esempio, di scelta del mercato e strategie di entrata e marketing), nonché il sostegno alle stesse nella ricerca delle opportunità all’estero”. Un punto importante “riguarda il ruolo dell’orientamento alla sostenibilità, nelle strategie competitive delle imprese. In particolare, le piccole imprese esportatrici, sono le realtà che con più successo riescono a penetrare i mercati esteri, grazie alla qualità artigianale del Made in Italy che rappresentano, ma che, al contempo, maggiormente faticano a rimanere 16 competitive a lungo su detti mercati”.

Digitalizzazione il patrimonio culturale

Digitalizzare il patrimonio culturale, con tecnologie che vanno dalla realtà virtuale ed ampliata all’Internet of Things, “significa anche favorire l’utilizzo delle moderne piattaforme digitali e sociali per la comunicazione e la fruizione dello stesso, nonché l’implementazione di strumenti idonei al monitoraggio e conservazione del patrimonio turistico e culturale per le future generazioni”.

“Al riguardo, le commissioni invitano il Governo a sostenere con forza presso le Istituzioni europee il valore e l’importanza strategica del settore culturale e turistico, per la crescita delleconomia e la vitalità della società del nostro Paese, per l’accoglimento dei progetti che in tale ambito saranno contenuti nel Pnrr”.

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