Le maggiori compagnie di telefonia europee hanno trovato una nuova gallina dalle uova d’oro: la sanità. Per controbilanciare la fuga degli utenti dai servizi di fornitura domestici, infatti, negli ultimi anni le telco hanno sempre più intensificato i rapporti con i clienti business. Tra questi adesso spiccano enti ospedalieri e strutture mediche private, case farmaceutiche e aziende di diagnostica, tutte ugualmente attratte dalle potenzialità del cloud computing.
La sanità europea è uno dei settori che più di altri richiede una maggiore informatizzazione per snellire le attività produttive e razionalizzare i costi di gestione. L’ultimo studio Research&Markets mostra proprio come la domanda e l’offerta, in questo caso, si incontrino con particolare sintonia. Perché gli eventuali accordi vadano a buon fine, tuttavia, è necessario che gli operatori di telefonia studino apposite strategie commerciali dedicate a questo mondo.
Il compito, che richiede un impegno a medio-lungo termine, potrebbe essere facilitato dal raggiungimento della piena copertura della rete adsl in banda larga in tutto il Vecchio Continente, e dalla realizzazione dei punti dell’Agenda Digitale comunitaria. I servizi offerti dovrebbero spaziare da quelli amministrativi alla possibilità di condivisione di referti e macchinari per la diagnostica da remoto.
Su questa strada – quella che gli addetti ai lavori hanno già ribattezzato “hCloud”, dove la h sta per healthcare – si stanno già muovendo. Orange in Francia, col suo Flexible Computing Santé Service, l’ucraina MTS con il Mobile Medicine Project e AT&T con il Medical Imaging and Information Management System. I guadagni delle compagnie, stando alla ricerca, potrebbero essere molto alti, anche in ragione del fatto che le aziende del mondo sanitario necessitano di servizi altamente complessi e integrati, oltre che di un elevato livello di sicurezza per i dati sensibili contenuti nel cloud.
“Gli operatori di telefonia hanno una buona base di partenza per capitalizzare questo business, anche grazie alla crescente domanda di servizi cloud da parte delle aziende sanitarie”, ha sottolineato Ewa Romaniuk-Calkowska, responsabile della ricerca.