NETWORKING

Reti aziendali, perché il cloud distribuito può rappresentare la soluzione ideale



Indirizzo copiato

La convergenza tecnologica consente di superare i limiti dell’approccio tradizionale e orientare la strategia sui servizi, nonché di aumentare automazione e orchestrazione e di ottenere una sicurezza “centralizzata”. Il vademecum di Dell’Oro Group per passare all’azione

Pubblicato il 10 lug 2024



distributed cloud networking
Fonte: Dell'Oro Group

I tradizionali modelli It centralizzati non soddisfano più le esigenze aziendali in un’era digitale caratterizzata dalla crescente migrazione delle applicazioni nel cloud pubblico, da una forza lavoro sempre più distribuita e dall’adozione dell’edge computing. Questi cambiamenti evidenziano le inefficienze della vecchia architettura “hub-and-spoke”, ovvero fortemente centralizzata, e sottolineano la necessità di un nuovo approccio, il cloud networking distribuito. È quanto affermano gli analisti di Dell’Oro Group in una nuova nota di ricerca.

Il distributed cloud networking rappresenta un’evoluzione significativa nell’architettura Wan aziendale, unendo tecnologie esistenti e nuove per formare una soluzione coesa progettata che soddisfa le moderne esigenze aziendali di elasticità e sicurezza.

IT centralizzato, il vecchio modello può essere inefficiente

Tre grandi aree di trasformazione stanno rimodellando le reti aziendali e guidando la necessità di un nuovo approccio distribuito al networking.

La prima è la trasformazione delle applicazioni cloud: la migrazione alle applicazioni nel cloud pubblico, accelerata dalla pandemia di Covid-19, richiede alle aziende di ottimizzare le applicazioni per renderle il più possibile cloud-native e scalabili, per esempio con le architetture a microservizi e il serverless computing.

La seconda macro-area è la trasformazione della forza lavoro: la pandemia ha radicato il modello del lavoro remoto, richiedendo soluzioni di connettività robuste e sicure e affermando i nuovi modelli di sicurezza zero trust.

La terza area è l’edge computing, che supporta le applicazioni che richiedono grande larghezza di banda e pochissima latenza elaborando i dati vicino alla sorgente. Questo è fondamentale, per esempio, per l’analisi dei dati dell’internet of things (Iot) su cui si applica l’intelligenza artificiale. L’integrazione della tecnologia 5G migliora ulteriormente le funzionalità edge.

Di fronte a queste tre macro-trasformazioni, le architetture tradizionali centralizzate si dimostrano inadeguate, perché inefficienti nell’accesso al cloud e al SaaS, con conseguenti scarse prestazioni delle applicazioni a causa del backhauling del traffico attraverso data center centralizzati. La connettività remota tramite Wan tradizionali è spesso lenta e instabile e ostacola la produttività di una forza lavoro distribuita.

Anche la separazione degli stack di rete e sicurezza complica la gestione e aumenta i costi operativi. Le reti incentrate sull’hardware non hanno l’agilità e la scalabilità necessarie per supportare ambienti cloud dinamici e esigenze aziendali in continua evoluzione. Inoltre, le soluzioni Sd-Wan non sono scalabili a sufficienza per la rete core Wan aziendale. I servizi gestiti dai fornitori di comunicazione tradizionali mancano dell’elasticità e dell’automazione necessarie.

Infine, le reti dei provider di servizi di cloud pubblico spesso non riescono a servire in modo efficace gli ambienti multicloud, con conseguente applicazione incoerente delle policy di sicurezza.

La soluzione: come realizzare il cloud networking distribuito

Il distributed cloud networking si basa su tre tecnologie convergenti per creare una soluzione unificata in grado di superare i limiti degli approcci tradizionali.

La prima è il Sase o Secure access service edge, che integra Sd-Wan e Security service edge (Sse) in un’unica piattaforma, fondendo reti e sicurezza per sedi distribuite e utenti remoti. Garantisce l’applicazione coerente delle politiche di sicurezza in tutte le fonti e destinazioni del traffico, semplificando la gestione e migliorando la sicurezza.

La seconda è il Wan as a service (WanaaS), che estende il modello di consumo del cloud alla Wan aziendale, abbracciando le caratteristiche on-demand dei servizi cloud pubblici. Questo approccio offre alle aziende moderne l’elasticità, l’agilità e l’efficienza dei costi necessarie, consentendo una scalabilità dinamica e prestazioni migliorate.

La terza è il software per il networking multicloud: il multicloud networking, infatti, semplifica la gestione e l’integrazione di più ambienti cloud. L’armonizzazione delle reti tra i diversi cloud riduce la complessità e garantisce policy, visibilità e sicurezza coerenti. Il multicloud networking supporta operazioni seamless su varie piattaforme cloud sfruttando i principi delle reti definite dal software.

Come estrarre tutti i vantaggi dell’approccio distributed

I vantaggi dell’approccio distribuito sono molteplici. Innanzitutto, il maggior focus sui servizi: il distributed cloud networking si concentra sulla fornitura di servizi di rete e di sicurezza attraverso software e soluzioni basate su cloud, piuttosto che fare affidamento sull’hardware fisico, consentendo una maggiore flessibilità e scalabilità.

Le aziende guadagnano anche in velocità: i dati e le analisi in tempo reale delle prestazioni di rete, degli eventi di sicurezza e dell’attività dei utenti permettono una risoluzione proattiva dei problemi, l’ottimizzazione delle performance e una maggiore sicurezza.  

“Il futuro delle reti cloud distribuite è incredibilmente promettente, spinto dalle esigenze essenziali di agilità, sicurezza e scalabilità che il modello distribuito supporta naturalmente”, concludono gli analisti. “Ci sono alcuni ostacoli, come la resistenza al cambiamento e le complessità dell’integrazione di nuove soluzioni nelle infrastrutture esistenti, ma queste sfide sono superabili. Con strategie e innovazioni proattive, il percorso verso l’adozione diffusa e il successo nelle reti cloud distribuite è assicurato. Abbracciare il distributed cloud networking non è solo una mossa strategica, ma un passo essenziale verso lo sblocco di nuove opportunità di innovazione e crescita. Ogni azienda dovrebbe fare il salto e posizionarsi così per il successo nell’era digitale”.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2