Spingere l’adozione di un’infrastruttura cloud nativa per i fornitori di servizi di telecomunicazioni. È questo l’obiettivo della Ngmn (Next Generation Mobile Networks) Alliance che ha acceso i riflettori sul cloud ibrido e l’edge computing in qualità di piattaforme determinanti per rivoluzionare il “paradigma delle reti” e spingere l’implementazione del 5G.
“Siamo orgogliosi di guidare gli sforzi per indirizzare e definire l’architettura per i casi d’uso più rilevanti per l’automazione e l’orchestrazione E2E, resi possibili da questa iniziativa”, sottolinea Peter Meissner, ceo della Ngmn Alliance. “Gli effetti qualitativi del cloud nativo supporteranno i fornitori di servizi telco creando valore e sostenibilità”. Il lavoro consisterà nella messa a punto dei requisiti necessari per la realizzazione di reti 5G efficienti, di alta qualità e affidabili. Le attività includono infrastruttura cloud nativa, disaggregazione hardware, interfacce aperte, piattaforme aperte, edge computing e automazione. La Nmgn rende noto che numerose organizzazioni del settore stanno lavorando su diversi aspetti relativi al progetto. E che l’iniziativa mira a facilitare l’allineamento dei progetti per una visione architettonica comune.
“Siamo all’avanguardia con progetti 5G che puntano a definire l’architettura di alto livello per le reti telco basate su infrastruttura cloud nativa, aperta e basata su interfacce open source – sottolinea Andrea Calvi, senior manager di Tim, azienda sponsor del progetto e membro del board della Ngmn Alliance -. Ciò aprirà gli ecosistemi dei fornitori, ridurrà il Tco e genererà flessibilità”.