Il turismo cinese si sposta nella nuvola. La Cina, il paese più popoloso al mondo, ha un ruolo determinante nell’evoluzione del settore travel come origine del turismo internazionale. Sino a questo momento, a differenza delle strutture di mercato del travel nel resto del mondo, i cinesi preferivano utilizzare le tradizionali agenzie di viaggio per prenotare le proprie vacanze e i viaggi. Così, mentre in Europa e in Nord America il settore delle agenzie di viaggio è stato travolto da una trasformazione epocale che ha radicalmente cambiato la forma del mercato (e costretto moltissime aziende del settore a chiudere), in Cina gli affari finora sono andati avanti più o meno come sempre.
Secondo alcune ricerche pubblicate in questi giorni, però, le cose sono cambiate radicalmente e anche la Cina si sta spostando molto rapidamente verso il cloud, con i clienti che oltretutto utilizzano prevalentemente smartphone per connettersi ai nuovi portali per la prenotazione di viaggi e vacanze.
Secondo la ricerca China International Travel Monitor del 2015 pubblicata da Hotels.com, il numero di turisti cinesi che utilizzano le agenzie di viaggio sono diminuiti di più della metà. Si è infatti passato dal 34% del 2014 al 13% del 2015, secondo lo studio. Nel frattempo i viaggiatori cinesi che utilizzano i meccanismi di prenotazione online basati su piattaforme cloud sono passati dal 53% nel 2014 all’80% nel 2015.
La peculiare struttura del cloud, che consente di accedere ai dati e ai sistemi da apparecchi differenti in modo flessibile ha un ruolo fondamentale in questa trasformazione, così come l’utilizzo delle app sui telefono, capaci di aggregare fonti di informazione e dati differenti. Così, secondo la ricerca, la percentuale di viaggiatori che utilizzano smartphone è passata dal 17% nel 2014 al 50% nel 2015, quindi crescendo più del doppio. Il mercato cinese rimane però molto più tradizionale di quanto non si potrebbe sospettare da questa rapida crescita dei meccanismi di prenotazione ed acquisto dei viaggi per quanto riguarda invece il sistema di raccomandanzioni.
A differenza delle loro controparti europee e nordamericane, infatti, i viaggiatori cinesi ascoltano molto i pareri e i suggerimenti di amici e parenti. I suggerimenti degli amici infatti sono importanti per il 45% dei viaggiatori cinesi, mentre il 42% utilizza le recensioni online e il 38% ascolta i propri parenti e famigliari (il totale è superiore a 100 perché sono considerati utili risposte multiple).Vista l’importanza critica dei viaggiatori cinesi per il settore viaggi e il suo indotto del turismo anche in Italia, appare evidente la necessità degli operatori e delle strutture legate al turismo (hotel, negozi, boutique, ristoranti, centri balneari, località montane etc.) di pensare a nuove strategie.
In prima battuta serve verificare quale tipo di reputazione online abbia la propria attività, anche e soprattutto sui social network cinesi. Poi, dal momento che i viaggi vengono sempre più spesso e più rapidamente costruiti in maniera personalizzata dagli stessi viaggiatori e replicati attraverso il passaparola delle reti amicali, cercare di acquistare visibilità e presenza oltre o a prescindere dai pacchetti offerti dai tour operator.Infine, costruire esperienze di alta qualità per i viaggiatori cinesi in maniera tale che siano loro stessi a individuare, utilizzare, suggerire e proprorre le varie destinazioni (centri commerciali, hotel, ristoranti) ai propri connazionali.