LO STUDIO

Robotica, grazie al cloud automi più smart ed efficienti

Studio Frost & Sullivan: l’integrazione della “nuvola” nei robot permetterà macchinari più autonomi e a minor consumo energetico. L’analista Thakurta: “Ne trarranno beneficio sanità, trasporti e produzione”

Pubblicato il 24 Giu 2015

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L’integrazione tra robotica e cloud potrebbe essere la soluzione che darà una spinta importante al settore, e che farà riconoscere agli utenti finali le potenzialità di questo settore dell’innovazione tecnologica. A sostenerlo è l’ultima indagine di Frost & Sulivan, “Innovations in Cloud Robotics”, secondo cui utilizzando internet per aumentare le capacità di un robot, principalmente delegando la parte computazionale e fornendo servizi on-demand, potrà consentire un salto di qualità all’intero comparto.

“La robotica cloud – si legge nella ricerca – porterà allo sviluppo di robot intelligenti che avranno una maggiore efficienza computazionale e che consumeranno meno energia”. Questo comporterà la discesa dei costi di produzione, “grazie alla riduzione dei componenti hardware, e si tradurranno in una riduzione delle emissioni”.

La necessità di sviluppare robot caratterizzati da prestazioni e accessibilità elevate è stata al centro dell’interesse delle attività di ricerca che hanno coinvolto nell’ultimo periodo tutti i giganti del settore, come Google e Ibm.

“Man mano che la robotica cloud supera la fase iniziale, numerose applicazioni di queste tecnologie verranno alla ribalta – osserva Debarun Guha Thakurta, analista di Frost & Sullivan. “Per il momento – aggiunge – sanità, trasporti, robotica di consumo e produzione sono aree che possono trarre beneficio dall’utilizzo di risorse condivise e dall’eliminazione della necessità di gestire o aggiornare il software di robotica”.

“Il mercato della robotica di consumo assisterà a una forte crescita – spiegano gli analisti – la robotica cloud sarà un catalizzatore per la nascita di un mercato commerciale per la robotica di consumo”.

Per il futuro, la sfida più grande, secondo lo studio, “è rappresentata dall’elevata dipendenza della robotica cloud da una connessione Internet attiva per processare qualsiasi funzione. Nelle aree con connettività limitata o assente, i robot che fanno affidamento sul cloud sono incapaci di funzionare efficacemente e di rispondere prontamente nel caso di situazioni critiche”.

Inoltre, “La convergenza della robotica cloud con Big Data, context-aware computing e reti wireless ubique ad alta velocità, insieme all’utilizzo di sensori wireless avanzati, potrebbe risolvere i problemi legati alla connessione e i tempi di risposta lenti – spiega Mousumi Dasgupta, analista di Frost & Sullivan – Anche le operazioni che richiedono l’esecuzione di task in tempo reale avranno bisogno di robot orientati ai servizi con una propria capacità di elaborazione”.

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