Il valore di Snowflake, fornitore di software via cloud, ha raggiunto i 12,4 miliardi di dollari. È uno dei più alti di tutta la Silicon Valley. Ha contribuito in maniera significativa non solo un anno nel quale l’azienda ha fatturato più di 100 milioni di dollari, ma anche un nuovo round di investimenti: 479 milioni di dollari raccolti da Dragoneer Investment Group con la collaborazione della divisione corporate venture di Salesforce. L’iniezione di capitale fresco è strumentale nella strategia di Snowflake, che mira a competere con i grandi fornitori di infrastrutture cloud: Amazon, Microsoft e Google. Secondo il ceo di Snowflake, che nel 2012 ha lavorato alla quotazione di ServiceNow, il contributo di Salesforce (che negli ultimi anni ha investito in varie altre aziende software che poi si sono quotate in Borsa), aiuterà Snowflake nella sua “strategia dei contenuti”.
Snowflake, secondo il Ceo, ha portato via almeno 2.500 clienti al servizio di data warehousing Redshift di Amazon Web Services (AWS). Tra questi, Adobe, Instacart, Deliveroo e Strava.
Snowflake ha una stretta collaborazione con Salesforce: i clienti di quest’ultima possono cominciare a utilizzare i servizi di Snowflake senza bisogno di alcuna configurazione. Salesforce conserva i dati della clientela delle aziende che utilizzano i suoi servizi, e permette di combinarli con quelli conservati da Snowflake e poi visualizzarli con servizi come Tableau (sempre di proprietà di Salesforce).
Il nuovo round di finanziamenti triplica il valore di Snowflake, che nel 2018 era stato fissato a 3,9 miliardi di dollari. Slootman ha detto che l’azienda non ha neanche toccato i 450 milioni di dollari che ha raccolto in quel round di finanziamento. Nonostante questo, però, Slootman ha detto che l’azienda non è ancora in utile in parte a causa del meccanismo di compensi basati su stock options. «Occorre parecchio tempo», ha detto il manager, per superare la soglia della profittabilità.
A dicembre Slootman aveva dichiarato che stava lavorando per preparare la quotazione dell’azienda, ma che non c’era ancora una tabella di marcia stabilita e soprattutto che non era sicuro che si farà nel 2020, a causa delle elezioni presidenziali.
«Abbiamo la dimensione e la velocità per quotarci – ha detto – ma stiamo aspettando che il momento sia quello giusto. Quando ci quoteremo, vogliamo che l’azienda venga presentata nel miglior modo possibile, anziché fare le cose di corsa».
Con il nuovo round di finanziamenti l’azienda ha una riserva di contante molto grande. Slootman comunque non dice ancora se vuole che l’azienda sia quotata tramite una offerta pubblica iniziale di acquisto delle azioni o con una iscrizione diretta al listino delle aziende quotate, cosa che permetterebbe di portare Snowflake in Borsa senza far entrare altro capitale. «Dobbiamo preparare l’azienda a una traiettoria in base alla quale potremo avere investitori che possono possedere posizioni da miliardi di dollari e possederle per 10 e più anni, intraprendendo un viaggio molto lungo con noi», ha detto Slootman.