Sono anni che diciamo che l’Italia per diventare digitale deve prima imparare a fare sistema. Alcune componenti stanno andando in porto anche se in concreto gli effetti non si vedono ancora: piano di connettività, Industria 4.0, sviluppo e rinnovo delle competenze, identità e fatturazione digitale. Se fino a qualche tempo fa erano titoli, oggi – in alcuni casi – sono veri e propri progetti, ma per arrivare a quel famoso piano olistico di cui tante volte abbiamo parlato, bisogna accelerare e integrare in modo da mettere queste componenti a fattor comune. Ancora una volta è dai dati e dalla loro interoperabilità che si crea valore per il sistema: su questo la sensazione è che siamo solo all’inizio.
Per rivedere i processi in ottica digitale, ci vogliono competenze digitali, non solo informatiche. La trasformazione digitale che ormai tocchiamo con mano nel mondo privato, deve entrare pesantemente anche nel pubblico. Quando apprendo dai nostri clienti del mondo pubblico che stanno utilizzando le nostre applicazioni di Digital Marketing in Cloud per comunicare con determinati target, capisco che c’è grande fermento, grandi potenzialità ma anche molto da fare in ottica di sistema per mettere a fattor comune competenze e tecnologie.
Il cloud ha consentito di semplificare l’utilizzo di tecnologie ritenute prima complesse, ha ridotto notevolmente le barriere di accesso eliminando gli investimenti iniziali e ha reso l’innovazione a portata di tutti grazie ai servizi innovativi IoT, Big Data, Analytics fruibili in cloud. In molti casi il cloud è la via per accorciare le distanze con chi è più avanti di noi.