STRATEGIE

Teradata, avanti tutta su cloud e Internet of Things

Presentata ad Amburgo la nuova offerta che completa con soluzioni tecnologiche e servizi ad hoc la piattaforma di analytics sempre più indirizzata alle applicazioni smart city e Industry 4.0: on premise, managed service e public cloud garantiscono ora lo stesso livello di prestazioni senza compromessi sulla flessibilità

Pubblicato il 18 Apr 2016

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Le parole chiave della digital transformation? Analytics, IOT e Cloud, meglio se ibrido. Specialista mondiale nel primo ambito, Teradata non aveva ancora predisposto un’offerta altrettanto completa sugli altri due fronti. Da oggi le cose cambiano. In occasione del Teradata Universe, evento di scena in questi giorni ad Amburgo, il gruppo ha infatti presentato una nuova strategia integrata per il mercato mondiale, indirizzando in particolare i temi dello smart manufacturing e della smart city – oltre a quello trasversale del CRM – attraverso prodotti e servizi che dovrebbero aiutare le organizzazioni, dal government all’enterprise, ad abbattere le barriere tra dati, macchine e utenti.

A partire dalla capacità computazionale e dallo storage, l’obiettivo di Teradata è garantire uniformità di prestazioni a prescindere che i carichi di lavoro siano gestiti on premise, via managed service attraverso il cloud privato o in pubblico tramite le risorse di Amazon Web Services. Un lavoro di ottimizzazione che ha impiegato due anni per essere portato a termine e che è stato reso possibile, come dichiarato da Oliver Ratzesberger, President of Teradata Labs, in quanto ora “il public cloud ha raggiunto livelli di performance accettabili”. Annunciata a ottobre, la partnership con Amazon entra adesso nel vivo: l’attivazione di Teradata Database precede una serie di altre piattaforme che completeranno gradualmente l’offerta, dando vita al primo pilastro di un approccio che Ratzesberger ha definito “Teradata as a service”.

Il secondo elemento è naturalmente costituito dal managed service, che nella seconda metà del 2016 sarà potenziato in Europa con l’espansione dell’offerta private Cloud erogata dal data center tedesco del gruppo.

Per adeguare la tecnologia on premise al nuovo ecosistema è stata invece sviluppata IntelliFlex, un’architettura MPP (Massively Parallel Processing) che Teradata ha perfezionato sfruttando i feedback di partner e clienti. “Addirittura il colore bianco della macchina (in controtendenza rispetto al nero tradizionale di server e data warehouse, ndr) è stato scelto per massimizzare la visibilità dei controlli e ridurre al mimino l’uso di energia elettrica per l’illuminazione”, ha spiegato Ratzesberger.

IntelliFlex, che sarà disponibile nel terzo trimestre 2016, dispone di una memoria tre volte superiore a quella delle soluzioni della precedente generazione, con la possibilità di gestire parallelamente carichi di lavoro dedicati allo storage e al computing. L’aumentata disponibilità dei dati abbatte dell’87% il downtime dei sistemi (che possono essere raddoppiati nel giro di 60 minuti con un semplice riavvio delle macchine) e del 75% lo standby per surriscaldamento. A corollario della nuova proposizione sul piano infrastrutturale, Teradata ha inoltre creato un’offerta di servizi di consulenza ed education per progetti di migrazione, data base conversion e critical systems management.

Come detto, lo sforzo di Teradata sul piano tecnologico è teso soprattutto a incontrare le nuove esigenze delle imprese – e la fiducia che il mercato sembra aver accordato al public cloud – impegnate nello sviluppo di soluzioni Internet of Things. Ed è per questo che a supporto dei nuovi prodotti è stata creata anche una divisione ad hoc denominata Global IOT Analytics che cavalca una serie di partnership strategiche con, per esempio, Siemens (per lo sviluppo di soluzioni verticali dedicate a smart manufacturing e predictive maintenance) e Volvo (sulla connected car, nella prospettiva di inserire i self driving vehicle all’interno degli ecosistemi digitali generati dalle smart city).

“Il nostro impegno sarà sempre più sull’analisi dei dati prodotti dagli esseri umani, dal business, dalle macchine e naturalmente dalle interazioni tra tutte queste componenti”, ha detto Dan Harrington, Executive Vice President, International Region & Global Services di Teradata. “Stiamo investendo nella capacità di offrire servizi consulenziali, assumendo data scientist e costruendo soluzioni analitiche indirizzate a specifici problemi di business (come per esempio il CSI, Customer Satisfaction Index, presentato la scorsa settimana a Dublino, ndr), le cui caratteristiche principali sono la replicabilità e l’impatto sul ROI. A questo il Public Cloud aggiunge la flessibilità di cui le imprese hanno bisogno per reagire con tempestività ai mutamenti del mercato e alle iniziative della concorrenza”.

Harrington ha citato il caso di un operatore telefonico internazionale che grazie agli analytics di Teradata è riuscito a scongiurare la migrazione di un numero considerevole di clienti verso un altro carrier. “Il competitor aveva fatto partire una campagna promozionale attraverso la quale si accollava le spese di disdetta del contratto”, ha spiegato il manager. “Conducendo un’analisi sui profili presenti nel proprio database e sulle abitudini di consumo dei sottoscrittori, la telco ha identificato in soli quattro giorni i clienti che avrebbero potuto aderire all’offerta del concorrente, e li ha ingaggiati con una controcampagna di retention. Un’attività del genere, se condotta utilizzando normali modelli statistici avrebbe richiesto all’incirca due mesi”.

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