LA LOTTA AL CORONAVIRUS

Terapie anti-Covid19, a firma di Eni il test di supercalcolo più complesso al mondo

L’infrastruttura Hpc5 nel data center di Ferrera Erbognone ha testato 70 miliardi di molecole su 15 “siti attivi” del virus, pari a 5 milioni di simulazioni al secondo. La potenza di calcolo a disposizione del progetto europeo Exscalate4Cov per individuare nuovi farmaci più sicuri e promettenti

Pubblicato il 23 Nov 2020

Shot of Corridor in Working Data Center Full of Rack Servers and Supercomputers with Blue Neon Visualization Projection of Data Transmission Through High Speed Internet.

È stato realizzato presso il green data center dell’Eni localizzato a Ferrera Erbagnone l’esperimento di supercalcolo molecolare più complesso mai realizzato al mondo al fine di identificare nuove terapie contro il Coronavirus. L’infrastruttura di supercalcolo Hpc5 ha permesso di testare 70 miliardi di molecole su 15 “siti attivi” del virus attraverso l’elaborazione di mille miliardi di interazioni in sole 60 ore, ovvero 5 milioni di simulazioni al secondo.

L’elevatissima potenza di calcolo, associata alle competenze interne in ambito di modellazione molecolare, è stata messa a disposizione nella seconda fase del progetto europeo Exscalate4Cov, ossia del Consorzio impegnato nell’individuare nuovi farmaci più sicuri e promettenti nella lotta al Coronavirus. È prevista una fase successiva di sperimentazione durante la quale verrà approfondito lo studio sull’efficacia delle molecole in caso di mutazione del virus.

Il progetto, guidato dall’azienda biofarmaceutica italiana Dompé, aggrega 18 partner tra istituzioni e centri di ricerca d’eccellenza di 7 paesi europei, fra i quali il Cineca di Bologna.

L’esperimento di supercalcolo è avvenuto anche con la collaborazione della biblioteca molecolare Exscalate4Cov, del supercomputer Marconi100 di Cineca, e del software di screening virtuale accelerato dal Politecnico di Milano, e degli analytics di Sas, e rappresenta la seconda fase del progetto.  Il risultato principale della prima fase in cui Hpc5 è stato coinvolto è stato l’identificazione del Raloxifene, una molecola nota che si è dimostrata efficace in vitro contro il virus Sars-CoV-2 nel contrastarne la replicazione nelle cellule. Il 27 ottobre scorso Aifa ha autorizzato lo studio clinico presso l’ospedale Spallanzani di Roma e l’Humanitas di Milano per valutare il Raloxifene come potenziale trattamento per pazienti Covid.

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