L'INDAGINE

Troppa “incoerenza” nell’uso del cloud: così non si massimizzano gli investimenti

Molte aziende puntano su infrastrutture di diversa natura e ciò crea inefficienze e dispersione di risorse. È quanto emerge da uno studio di Esg per Dell e Intel. Solo il 5% ritiene di aver raggiunto un livello di coerenza “ragionevole” della propria infrastruttura IT

Pubblicato il 23 Apr 2020

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Le aziende non massimizzano ancora i benefici del cloud a causa della complessità causata dagli investimenti paralleli sul cloud pubblico e nelle infrastrutture on-premises. Nello studio condotto da Enterprise Strategy Group (Esg) per Dell e Intel emerge che tutte le organizzazioni concordano sull’idea che la coerenza di gestione del cloud porterebbe vantaggi ai team di gestione delle risorse informatiche e alle attività di business, soprattutto se aumentassero gli investimenti nel cloud ibrido. Secondo il report le aziende che nei prossimi 12-18 mesi riusciranno a rendere più coerente la loro gestione del cloud godranno dei maggiori benefici.

La ricerca internazionale condotta da Esg ha coinvolto 1.300 dirigenti di aziende pubbliche e private. Dai risultati emerge che solo il 5% ritiene di aver raggiunto un livello di coerenza della propria infrastruttura It ragionevole. “È positivo – spiega Nigel Moulton, Global Chief Technology Officer di Dell – vedere che sempre più organizzazioni riconoscono il valore di ambienti It multi-cloud. Tuttavia, se solo il 5% delle aziende intervistate ritiene di aver raggiunto la coerenza della gestione del cloud, significa che un’ampia percentuale di imprese non sta ancora sperimentando i numerosi vantaggi che questo approccio offre. È chiaro che occorre fare di più per allineare e semplificare questi ambienti ibridi”.

Tutte le aziende intervistate ritengono che la semplificazione sia un valore: quasi 7 intervistati su 10, a livello globale, prevedono una maggiore coerenza nella gestione del cloud per ridurre i costi complessivi in media fino al 19% e concordano sul fatto che la coerenza della gestione del cloud avrà un impatto positivo sull’attività degli sviluppatori: il 96% degli intervistati ritiene infatti che per questi ultimi sarà più facile portare il codice scritto negli ambienti di produzione e il 56% che si aspetta almeno di poter eseguire il push del codice ogni giorno.

Dalla semplificazione, gli intervistati prevedono inoltre una riduzione media del 30% delle violazioni della sicurezza, delle interruzioni delle applicazioni o di altri eventi che riguardano i dati residenti nel public cloud.

Il rapporto illustra anche come questi benefici non riguardino solo l’ambito It, ma anche il business, in particolare l’innovazione e la competitività dell’azienda: il 38% delle organizzazioni intervistate ha dichiarato infatti che, da quando è stata raggiunta la coerenza della gestione del proprio cloud, la loro organizzazione è più efficiente grazie alle iniziative di cloud ibrido.

Gli effetti della coerenza tecnologica sono positivi: secondo il 90% dei dirigenti intervistati un aumento dell’efficienza ha portato alla semplificazione delle operazioni. Inoltre, per l’87% accelera anche il time to market, per l’81% il ritmo di innovazione e per il 77% i cicli di sviluppo delle applicazioni. Il 74% ritiene che l’organizzazione migliore permetta di adottare anche tecnologie trasformative come l’intelligenza artificiale e il machine learning.

Nei prossimi 12-18 mesi, secondo il rapporto, le aziende che avranno migliorato in maniera consistente la gestione del cloud avranno anche migliorato la gestione della propria infrastruttura on-premises, avranno trovato sul mercato i talenti necessari alla trasformazione e avranno collaborato con fornitori e integratori di sistemi con forti competenze, che avranno agito da partner esperti per la trasformazione digitale.

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