Yahoo! ha consegnato oggi al Politecnico di Milano 227 server che serviranno a realizzare un’ambiziosa infrastruttura Interna di Cloud Computing (PoliCloud).
Questa donazione, curata dal professor Paolo Cremonesi, è la più consistente fatta da Yahoo! ed è la prima effettuata in Italia.
PoliCloud metterà a disposizione dei ricercatori un numero potenzialmente infinito di macchine virtuali. In altre parole, ogni volta che un ricercatore avrà l’esigenza di svolgere un’attività number crunching, potrà chiedere l’uso di una o più macchine virtuali su cui installare il proprio ambiente di elaborazione.
La donazione fa parte del programma Y! Star (Yahoo! Servers To Academic Researches) che prevede la riallocazione dei server non più utilizzati da Yahoo! nelle universitarie di tutto il mondo. Yahoo! ha già donato oltre 1.500 server a 23 delle migliori Università degli Stati Uniti.
“Una proficua collaborazione tra gli ingegneri di Yahoo! e i migliori ricercatori di tutto il mondo è per noi fondamentale per rendere le abitudini quotidiane dei nostri utenti più stimolanti e divertenti – ha detto Lorenzo Montagna, amministratore delegato e direttore commerciale di Yahoo! Italia – Sono orgoglioso che questi server siano utilizzati qui in Italia per aiutare la ricerca nel mondo universitario”.
“Desidero ringraziare Yahoo! per il prezioso contributo anche da parte di tutti i ricercatori che ne trarranno indubbi benefici – ha detto Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano – il fatto che il Politecnico di Milano sia stata la prima università europea a ricevere una donazione così consistente da parte di Yahoo! conferma la nostra buona reputazione, anche nel mondo delle imprese all’avanguardia. Il nostro Ateneo è estremamente aperto a questo tipo di collaborazioni che rappresentano un modo innovativo di allacciare rapporti università – azienda”.
Intanto Yahoo ha annunciato oggi di aver acquistato Rondee, un service provider per conference-call gratuite. Per il momento non è stata riivelata la cifra versata dal gruppo guidato da Marissa Meyer. Questa è l’ultima di una serie di acquisizioni dell’azienda impegnata da tempo in una sorta di shopping tra le più promettenti start-up.