“Dobbiamo lavorare ogni giorno, non solo l’8 marzo, per raggiungere una piena uguaglianza di genere. Solo così potremo davvero rilanciare tutto il Paese”. Queste le parole del ministro dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, Vittorio Colao, in occasione della Giornata internazionale della donna. “Ora l’attenzione deve essere ancora più alta. Perché investendo giustamente molto nella transizione digitale ed ecologica – aree tradizionalmente sovra-rappresentate da uomini – dobbiamo ridurre il gap di genere. In questo momento le laureate in materie cosiddette ‘Stem‘ sono il 28% del totale e la maggior perdita di lavori è stata, ed è ancora attesa, purtroppo, in settori ad alta presenza femminile. È per questo – conclude – che occorrerà procedere a rigorose e permanenti valutazioni di impatto di genere per garantire che le opportunità di ripresa siano equamente distribuite”.
Il videomessaggio di Mario Draghi
Nel suo videomessaggio in occasione dell’8 marzo, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha evidenziato come ci sia ancora “molto, moltissimo da fare per portare il livello e la qualità della parità di genere alle medie europee”.
“La mobilitazione delle energie femminili, un non solo simbolico riconoscimento della funzione e del talento delle donne, sono essenziali per la costruzione del futuro della nostra nazione – ha detto – Azioni mirate e profonde riforme sono necessarie per coinvolgere pienamente le donne nella vita economica, sociale e istituzionale del Paese. Ma dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi nella quotidianità della vita familiare”.
Ecco perché lo Stato e gli enti territoriali dovranno assistere le famiglie, specie le più giovani, anche quando questa fase di emergenza sarà terminata. “Gli strumenti che dobbiamo impiegare sono vari, penso tra gli altri ai congedi parentali – ha sottolineato – penso al numero dei posti negli asili nido che ci vede inferiori agli obbiettivi europei, e sulla loro distribuzione territoriale che va resa ben più equa di quanto non sia oggi. Tutto ciò è obbiettivo di questo governo”.
E in questa svolta un ruolo chiane lo possono giocare le risorse europee, definite come “un’opportunità straordinaria”. Tra i vari criteri che verranno usati per valutare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sarà anche il loro contributo alla parità di genere” , ha promesso Draghi.
Le mosse del ministro Brunetta
Mettere a disposizione delle scuole primarie e secondarie le migliori competenze ed esperienze maturate nelle amministrazioni pubbliche per formare le studentesse e gli studenti alla cultura del rispetto verso l’altro e delle pari opportunità. È questo l’obiettivo del progetto “PAri si cresce, 8 marzo in rete”, che decolla grazie al Protocollo d’intesa sottoscritto oggi tra il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, la Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e la Rete nazionale dei Comitati unici di Garanzia coordinata da Oriana Calabresi e Antonella Ninci.
“Sono lieto di aver promosso l’iniziativa ‘PAri si cresce, 8 marzo in rete’ – commenta Brunetta – Azioni positive in tema di parità di genere, educazione al rispetto, contro ogni forma di discriminazione: basta bullismo. Tutto questo lo abbiamo fatto nella Pubblica Amministrazione attraverso i Comitati unici di Garanzia e lo porteremo nelle scuole. Ecco, un’iniziativa per un’Italia più civile e più giusta. Un esempio di collaborazione virtuosa tra istituzioni per la crescita culturale del Paese, che recepisce non solo la Strategia della Commissione europea per la parità di genere 2020-2025, ma soprattutto lo spirito del Next Generation Eu, che considera la non discriminazione come condizione necessaria per la coesione sociale”.
L’accordo prevede che i circa 200 “Comitati unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” – istituiti nelle amministrazioni pubbliche (Ministeri, Regioni, enti locali, Asl, Università, Agenzie nazionali) dal Dlgs 165/2001, rafforzati con le direttive 4 marzo 2011 e 2/2019 e oggi riuniti nella Rete nazionale Cug – forniscano supporto, informativo e formativo, per mettere a punto negli istituti scolastici interventi di carattere culturale, in collaborazione con il personale scolastico, mirati a favorire la crescita educativa e l’educazione al rispetto contro ogni forma di discriminazione.
Le parti si impegnano a definire i progetti formativi, anche in chiave di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, individuando contenuti, modalità attuative, esperte ed esperti da coinvolgere. Sarà istituito un gruppo di lavoro misto con il compito di vagliare, validare e monitorare i singoli progetti.
Il Dipartimento della Funzione pubblica metterà a disposizione per la realizzazione e il monitoraggio dell’iniziativa il Portale Cug (https://portalecug.gov.it/), piattaforma digitale utilizzata dalle amministrazioni e dai Comitati come luogo di scambio di buone pratiche e spazio di apprendimento reciproco. Il Ministero dell’Istruzione promuoverà il protocollo attraverso i canali istituzionali di comunicazione per sensibilizzare gli Uffici scolastici regionali e gli istituti scolastici e invitarli ad aderire. Il Dipartimento per le Pari opportunità lancerà campagne informative, seminari, webinar e userà tutti i canali istituzionali di comunicazione allo scopo di sensibilizzare e divulgare i progetti che saranno realizzati.
“La scuola, partendo dalle più giovani generazioni, si conferma il pilastro per il cambiamento profondo e in senso egualitario della società – aggiunge la ministra Bonetti – grazie anche ai percorsi formativi sui temi delle pari opportunità e del contrasto a qualsiasi forma di discriminazione. Facciamo tesoro dell’esperienza proficua che la Rete nazionale dei Comitati unici di Garanzia per le pari opportunità ha realizzato nelle amministrazioni, costruendo una condivisione di metodi e di valori tra le istituzioni firmatarie del Protocollo”.
“Oggi avviamo una collaborazione importante che ci permetterà di arricchire con idee e progetti nuovi il lavoro prezioso di educazione al rispetto e di contrasto alle discriminazioni che le nostre scuole portano avanti ogni giorno – sottolinea il ministro Bianchi – La comunità scolastica farà tesoro dell’esperienza dei Comitati unici di Garanzia, con l’obiettivo di favorire un ambiente di vita e di apprendimento sicuro e partecipativo. Perché la scuola è di tutti, e si fonda sul rispetto verso l’altro”.
Cnu, nasce il gruppo Donne e Media
In occasione dell’8 marzo è stato costituito il Gruppo “Donne e media” del Consiglio Nazionale degli Utenti, coordinato dalla Consigliera Emilia Visco. Fanno parte del gruppo: la Consigliera Stefania Leone, responsabile del Gruppo disabilità del Cnu e le esperte Barbara Bonomi Romagnoli, Maddalena Cialdella, Rosanna Oliva De Conciliis e Donatella Martini.
“Questo gruppo – spiega Sandra Cioffi, Presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti – elaborerà le proposte del Cnu relative al rapporto tra ‘donne e media’ ad Agcom, al Parlamento, al Governo ed a tutti gli organismi pubblici e privati che hanno competenza in materia audiovisiva o svolgono attività in questi settori. Uno degli obiettivi del gruppo è quello di mettere a punto una proposta del Cnu per contribuire a rendere la rete e i social network un‘opportunità di crescita, di aggregazione e di confronto positivo”.
Secondo Ciuoffi per il raggiungimento di un corretto rapporto tra donne e media sarà importante, quindi, intensificare anche la lotta agli “stereotipi” in quanto l’informazione (tramite stampa, tv e web) ha un ruolo fondamentale nell’affrontare in modo rispettoso nei confronti delle donne anche temi delicati come i femminicidi trattati troppe volte con poca sensibilità.
“Il ruolo dei media sarà anche decisivo per evitare la diffusione di un uso indiscriminato di un linguaggio “sessista” che genera purtroppo solo odio e violenza. Sarà opportuno -continua Cioffi –un impegno per evitare anche di riferirsi troppo spesso alle donne come “soggetti deboli” o vittime predestinate”.
Il provvedimento di avvio dell’indagine, deliberata dal Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è stato introdotto delle Commissarie Agcom, Laura Aria ed Elisa Giomi.