No a un neomonopolismo di ritorno sulla banda ultralarga. Questo il rischio ravvisato dall’amministratore delegato del gruppo Vodafone, l’italiano Vittorio Colao, che in un’intervista a Repubblica accusa Telecom di avere una posizione antistorica quando dice “teniamo fuori lo straniero”. Secondo Colao se in Italia non si vuole che la fibra sia solo per i ricchi va mutualizzato il sistema.
“In Italia – ha detto Colao rispondendo a una domanda sulle divergenze con Telecom – stiamo investendo moltissimo sulla banda ultralarga e continueremo a farlo. Il problema è la concorrenza. Ogni tanto riprende a circolare il batterio di un neomonopolismo di ritorno”.
“Faccio un plauso all‘Antitrust italiana – ha aggiunto – che ha dimostrato di avere a cuore sia lo sviluppo delle reti sia della concorrenza. Adesso in Italia il problema è questo: se vogliamo evitare che la fibra sia solo per i ricchi dobbiamo mutualizzare il sistema. Bisogna assicurarsi che, come per le strade, un sistema raggiunga tutta la popolazione. Trovo inoltre stupefacente che nel 2015 qualcuno possa dire ‘teniamo fuori lo straniero’, soprattutto quando si tratta di un player europeo. E’ una posizione antistorica da parte dei vertici di una società concorrente”.
“Il governo italiano, ha una visione strategica chiara, che è quella di informatizzare il Paese – ha chiarito Colao – Da solo però non basta. Posare i tubi e la fibra è la prima cosa, ma poi bisogna intervenire sulla struttura giuridica, amministrativa e regolamentare. E far capire l’importanza della Rete. I giovani già lo sanno, vanno coinvolti quelli di 40, 50 e 60 anni. Il modello può essere quello inglese, che spinge benevolmente gli utenti a usare il web. Penso alle multe, ad esempio. Se l’unico modo per pagarle diventa internet, già molta spinta è fatta”.
“Se l’Europa fosse una, con un unico sistema giuridico e regolatorio ci sarebbe posto per 4 player. La mia ambizione è che Vodafone sia uno di questi”. Ha sottolineato Colao parlando dei processi di consolidamento e convergenza in atto nel settore. “C’è grande attivismo di Deutsche Telecom – ha spiegato – e sicuramente Liberty che sta guardando alla convergenza, e poi ci potrebbe essere una forma di espansione di Orange o Telefonica, che potrebbe coinvolgere anche l’Italia. Più Orange che Telefonica”.