Promuovere l’empowerment femminile investendo nelle competenze digitali. È questo uno dei pilastri delle riflessioni emerse in occasione del summit del Woman20, l’engagement group del G20 dedicato alla parità di genere, nel quale attiviste e imprenditrici si sono espresse sui temi fondamentali per promuovere l’empowerment delle donne nel mondo.
Il frutto dei lavori è stato riassunto nel Communiqué che le delegate del W20, capitanate dalla Chair, Linda Laura Sabbadini, hanno consegnato allo Sherpa del G20, l’Ambasciatore Luigi Mattiolo. Il passaggio simbolico della pergamena rappresenta l’impegno del G20, in programma ad ottobre 2021, nel promuovere una ripresa centrata sul protagonismo femminile.
“La ripresa o sarà donna o non sarà sostenibile – spiega Linda Laura Sabbadini, – Il G20 ha l’opportunità, con la Dichiarazione dei leader di Roma di dare una svolta epocale, mai successo nella storia del G20. Noi società civile delle donne siamo qui per contribuire con le nostre proposte e la nostra ricchezza. Fatene buon uso”.
Cambiamento culturale e stereotipi di genere, scienza, medicina di genere, vaccini termostabili, trasformazione digitale, sostenibilità ambientale, imprenditoria femminile e finanza, quantità e qualità del lavoro, violenza contro le donne, tanti temi trattati nella tre giorni organizzata dal W20 con la host organization Aidda e tante le proposte concrete inserite nel Communiqué.
“Serve entro tre anni un grande piano contro gli stereotipi di genere e per il cambiamento culturale da parte di tutti i governi del G20 – sostiene Sabbadini – attraverso un approccio di life long learning, cominciando dai bambini e dalle bambine, attraverso la cultura del rispetto, dei diritti umani, l’educazione finanziaria, la cultura della cura, l’uso critico di internet”.
La Chair W20 ha concluso il lavoro della tre giorni: “Non vogliamo più sentir parlare di inclusione quando si parla di strategia di genere. Le donne sono la metà del mondo, non sono una minoranza. Noi siamo incluse già. Quando parlate di parità di genere dovete far riferimento al’empowerment delle donne che è potere ma non solo, è essere messe in condizione di contare, di essere protagoniste, di governare. Le donne non vogliono elemosine, vogliono più accesso al credito, più formazione, più possibilità di contare, più valore al merito, più lavoro e più di qualità, più infrastrutture sociali, meno carico di lavoro familiare, più rispetto, meno violenza”.
L’uguaglianza di genere deve essere messa al centro delle politiche di ogni Paese, è il punto focale della vera ripresa, economica e culturale, la diversity arricchisce le politiche. Questo il messaggio del W20.
Nel Communiqué si sottolinea il bisogno di investire nella medicina di genere, di garantire uguali diritti di accesso alle finanze per l’imprenditoria femminile, di assicurare l’accesso alle nuove tecnologie per l’upskilling e il reskilling delle donne in campo digitale. Un’attenzione particolare è dedicata alla violenza per cui si necessita di politiche sistematiche e permanenti di tutti i governi, come l’investimento in servizi pubblici e delle Ong che garantiscano l’autodeterminazione delle donne. Anche la transizione ecologia è considerata una grande occasione per le donne, ed è necessario dare uguali opportunità nei green jobs. Il lavoro è la pre-condizione dell’empowerment delle donne e della possibilità di essere libere di scegliere. È fondamentale ridurre il gap lavorativo e salariale con gli uomini, non a loro discapito, ma con l’aumento dell’occupazione femminile.
“Le donne non chiedono un ritorno al mondo passato, ma un salto di qualità definitivo, che rafforzi le nostre democrazie e migliori la società. Chiediamo al G20 – conclude Sabbadini – di garantire alle donne il 50% dei luoghi decisionali entro il 2030. Più i governi e la presidenza del G20 riusciranno ad andare avanti insieme, più il futuro sarà rosa. Avanti con la forza delle donne per cambiare il mondo”.