L’Italia scala la classifica dei Paesi più avanzati in fatto di competitività digitale, posizionandosi seconda nell’ambito del G7 e ottava nel G20. Nessun Paese europeo fa meglio di noi. Lo afferma il Digital riser report 2021, realizzato dallo European center for digital competitiveness della Escp business school di Berlino sui dati del World economic forum (Wef), della Banca mondiale e dell’Itu.
La classifica si basa sui cambiamenti (in meglio o in peggio) che 137 Paesi del mondo hanno registrato nella loro competitività digitale negli ultimi tre anni. La valutazione prende in conto due parametri fondamentali: l’ecosistema e la cultura del Paese, ciascuno basato a sua volta su cinque elementi, come la facilità di assumere forza lavoro straniera o attitudine verso il rischio d’impresa.
L’Italia è un “digital riser”
Canada, Italia e Francia sono i grandi “digital riser” degli ultimi tre anni in ambito G7, ovvero i Paesi che hanno guadagnato più posizioni da gennaio 2018 a dicembre 202o sulla scala della competitività digitale: nel dettaglio il Canada ne ha +47, l’Italia +34 e la Francia +28.
Questa ascesa è trainata da alcuni progetti: per il nostro Paese il report evidenzia l’iniziativa faro “Repubblica digitale”, definita una “misura ambiziosa”, e l’“Italian startup act”, lanciato dal ministero dello Sviluppo economico nel 2019 per promuovere incentivi fiscali su investimenti e attività di ricerca e sviluppo. In questo modo, si legge nello studio, l’Italia è stata in grado di migliorare il suo posizionamento nel G7 passando dall’ultimo gradino al secondo.
Il progetto Repubblica digitale, lanciato in occasione di ForumPA 2019, mette in campo iniziative di inclusione e formazione digitale e superamento del digital divide ed è diventato tassello chiave del Piano Italia 2025, lanciato dall’ex ministra Paola Pisano.
Per la Francia viene portata in evidenza l’iniziativa faro “La French Tech” ma anche il pacchetto di incentivi da 7 miliardi di euro per la tecnologia e l’innovazione e il fondo da 4 miliardi per le startup.
L’Europa viaggia a due velocità
Se Italia e Francia galoppano la Germania frena bruscamente. Nella classifica sull competitività digitale la locomotiva d’Europa perde 176 posizioni in tre anni anche se, sottolinea il report, tornare a scalare posizioni è facile se si implementano le giuste misure. Così come è facile perderne se i governi non continuano a premere sull’acceleratore con progetti capaci di stimolare una digitalizzazione pervasiva.
La scalata della Cina sugli Usa
Tra i Paesi del G20 la China è il digital riser più dinamico grazie al programma China 2025, che fornisce sostegno pubblico a 10 settori industriali ritenuti strategici per fare del Paese un importante innovatore tecnologico. Perdono più posizioni di tutti la Germania (-176 posizioni, come abbiamo visto), il Giappone (-190) e l’India sono quelli che scendono di più (-396) . L’Italia sale all’ottavo posto.
Il raffronto con gli Stati Uniti vede per ora vincere il Grande dragone: gli Usa hanno perso 72 posizioni in tre anni, secondo il report. La discesa è dovuta, si legge nello studio, soprattutto al parametro sull’ecosistema e, in particolare, alla facilità con cui è possibile assumere risorse straniere, i tempi necessari ad avviare un’attività imprenditoriale e il set di competenze dei laureati. Una bocciatura per il sistema scolastico Usa e per le politiche anti-immigrazione dell’ex presidente Donald Trump.