Gli europei usano sempre più spesso le comunicazioni basate su Internet e il mobile Internet è in crescita in tutta l’Ue, anche se le classiche chiamate voce su rete mobile restano la forma di comunicazione più diffusa rispetto all’utilizzo di Sms o altri servizi come l’instant messaging. E’ quanto emerge da uno studio condotto dalla Commissione europea sulle comunicazioni elettroniche (eCommunication study).
Dati alla mano, il 69% delle famiglie europee ha almeno un componente con accesso al mobile Internet, un incremento del 21% rispetto al 2014. I cittadini europei preferiscono tuttavia comunicare con una chiamata su rete mobile (nove su dieci, nel campione di intervistati); il 75% usa gli Sms, il 69% le email, il 67% le telefonate fisse e il 53% l’instant messaging.
Nelle vite di tutti i giorni, le persone pensano che la telefonia mobile sia ancora la forma di comunicazione più importante (lo dice il 74% degli europei) rispetto al mobile Internet (che “vince” per il 34%), alla telefonia fissa (preferita dal 32%), a Internet fisso (27%) e agli Sms (26%).
Il mobile internet è percepito come il secondo servizio di comunicazione più importante nella fascia d’età 15-24 anni dopo la telefonia mobile (62%), mentre per gli over 55 il mobile internet è la sesta forma di comunicazione più importante (12%).
In generale, lo studio nota che in tutti i paesi membro esiste un forte divario generazionale nell’utilizzo dei diversi strumenti di comunicazione basati su Internet: i più giovani (15-24 anni) usano i servizi su web molto più di frequente (il 68% usa l’instant messaging tutti i giorni) rispetto a chi ha più di 55 anni (solo il 12% usa l’IM).
Lo studio ha rilevato anche che nell’abbonamento a una connessione Internet il fattore qualità è diventato più importante per gli utenti europei, ora più attenti a caratteristiche come le velocità massime di download o upload o la quantità di dati che possono consumare. La maggioranza delle persone che si abbona a servizi di comunicazione guarda ancora al prezzo come fattore primario che guida alla scelta (lo è per il 79% del campione) ma la qualità del servizio è il secondo elemento decisivo (70%).
Dallo studio è emerso anche che il 57% delle famiglie ha cambiato provider almeno una volta negli ultimi cinque anni, ma solo il 22% di chi ha un contratto per un servizio di comunicazione ha letto per filo e per segno termini e condizioni di utilizzo.