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Confcommercio, più tecnologia nei consumi degli italiani

L’analisi dell’Ufficio Studi sulla spesa delle famiglie 1995-2015: “In aumento le somme destinate ai servizi”. Boom della spesa nelle Tlc

Pubblicato il 07 Ago 2015

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Terziarizzazione dei consumi avanti tutta. Sono le Tlc a guidare l’aumento in Italia della domanda di servizi, secondo il report dell’Ufficio studi Confcommercio sui consumi delle famiglie negli ultimi 20 anni. L’aumento di spesa nel settore Tlc segna un aumento (dal 1995 al 2015) del 193%.

L’analisi storica di lungo periodo – spiega la Confcommercio – evidenzia un incremento dei consumi negli ultimi venti anni del 10%, sintesi di uno sviluppo complessivo tra il 1995 ed il 2007 del 19% e di una flessione del 7,6% dal picco pre-crisi al 2014.

La dinamica negativa si è arrestata nel 2014 (+0,3%) sostenuta dalla ripresa dei beni durevoli (+3%), componente fortemente penalizzata negli anni della crisi (-28,5%), all’interno del più generale calo del mercato dei beni.

Analizzando le dinamiche dei consumi nell’ottica della scomposizione tra beni e servizi si rileva che mentre la domanda di beni, al netto della componente relativa ai prezzi, si attesta nel 2014 su di un livello lievemente più basso rispetto al 1995, per i servizi si è registrata una crescita di oltre il 21%.

L’importanza che ha assunto questo segmento nelle decisioni di spesa delle famiglie – spiega Confcommercio -si rileva anche nelle dinamiche registrate negli anni della recessione, in cui i consumi di servizi hanno segnalato una maggiore tenuta, con spunti di ripresa già nel 2014.

La terziarizzazione dei consumi, cioè la virata della domanda verso i servizi, si riflette in una costante crescita della quota di spesa ad essi destinata, inclusiva anche della componente relativa ai prezzi, passata dal 43,6% del 1995 al 52,6% nel 2014, una tendenza rappresentativa dell’emergere di nuovi bisogni che costituiscono una misura sempre più rilevante della percezione del benessere da parte dei cittadini.

Le voci di spesa che hanno subito i più drastici ridimensionamenti sono state quelle relative all’acquisto di mezzi di trasporto (-9,3% la variazione media annua 2008-2012 e -10,2% nel 2013), i mobili e gli articoli di arredamento (-5,6% medio annuo tra il 2008 ed il 2012, -7,7% nel 2013 e -2,2% nel 2014), l’alimentazione domestica (-2,5% medio annuo nel periodo 2008-2012, -4,5% nel 2013, -0,9% nel 2014). Nello stesso periodo si è registrato un sensibile aumento della spesa pro capite destinata agli elettrodomestici bruni e ai prodotti IT ed all’acquisto di apparecchi telefonici.

In termini prospettici nel corso del 2015 tutte le macro funzioni di consumo dovrebbero registrare, in termini pro capite, un andamento positivo (con l’unica eccezione della cura del sé e della salute). Le funzioni di consumo più dinamiche dovrebbero essere quelle relative alle spese per viaggi e vacanze (+4%) e per la mobilità e le comunicazioni (+2%).

In particolare gli aumenti più rilevanti dovrebbero interessare gli apparecchi telefonici (+7,0%) voce da anni in cima alle preferenze dei consumatori anche per il continuo progresso tecnologico che rende in poco tempo obsoleti i prodotti, e i servizi alberghieri ed alloggiativi (+4,6%).

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