Il nuovo presidente di Confindustria “faccia della trasformazione competitiva digitale dell’economia il cuore della sua politica”. E’ l’auspicio del presidente di Confindustria digitale, Elia Catania. Catania ne ha parlato con i giornalisti nella sede di Assolombarda, a Milano, dopo aver incontrato i saggi incaricati di individuare il nuovo presidente degli industriali italiani.
Sono quattro gli indsustriali in lizza per la presidenza.
Aurelio Regina. Già presidente degli industriali di Roma e del Lazio, è l’uomo del Sigaro Toscano, società di cui è presidente e azionista. Foggiano di nascita, classe 1963, nel suo curriculum, dopo la laurea in Scienze Politiche c’è un master all’Insead di Fontainebleau, in Francia. Poi entra nella multinazionale Philip Morris. È stato consigliere delegato di British American Tobacco Italia e, dal 2008 al 2012, presidente di Unindustria a Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo e, nello stesso periodo, presidente di Confindustria Lazio. Dal 2012 al 2014 è stato vice presidente di Confindustria con delega allo Sviluppo economico. Attualmente è anche partner di Egon Zehnder international, una delle maggiori società nel mondo dei cacciatori di teste, oltre ad essere vice presidente di Credit Suisse Italy, società di cui in passato è stato anche presidente.
Alberto Vacchi. L’azienda di famiglia è la Ima di Ozzano, in provincia di Bologna, che è uno dei grandi produttori di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, del tè e del caffè, di cui Vacchi è oggi presidente e amministratore delegato. Bolognese (è nato il 17 febbraio 1964), ha una laurea in Giurisprudenza e una lunga esperienza imprenditoriale. La Ima, acquisita dalla famiglia Vacchi all’inizio degli anni Sessanta, è oggi un gruppo con 34 stabilimenti nel mondo ed è quotato da vent’anni a Piazza Affari.
Marco Bonometti. Bresciano di Rezzato, dove è nato nel 1954, Bonometti è il signore delle Omr, le Officine Meccaniche Rezzatesi, una multinazionale tascabile attiva nella componentistica per auto. Ingegnere meccanico, con una solida laurea al Politecnico di Milano, Bonometti entra nell’impresa di famiglia (un tempo era la Fratelli Tirini, fondata nel 1919 dal nonno materno) nel 1977. Oggi Omr ha stabilimenti in Brasile e in Marcco e dal 2007 in India e in Cina. Presidente nel 2013 della Associazione industriale bresciana, ha una passione per il nuoto e nel 2015 ha contribuito fattivamente a salvare dal fallimento il Brescia calcio.
Vincenzo Boccia. Salernitano, classe 1964, è l’amministratore delegato della Arti Grafiche Boccia di Salerno. È il candidato dell’Associazione Piccola Industria, che lo presenta come “un industriale manifatturiero, autorevole e indipendente, carismatico e di comprovata attitudine alla leadership, di lunga militanza associativa, con un’approfondita conoscenza del Sistema e della tecnostruttura; una personalità caratterizzata da una forte attitudine alla delega, all’ascolto dei territori, alla sintesi delle diverse sensibilità, con grandi capacità comunicative”.