I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla seconda edizione del programma faro dell’Ue, il Connecting Europe Facility (Cef), con stanziamenti per migliorare la connettività digitale dell’Unione pari a 2 miliardi di euro. Più in generale, il Cef 2.0 continuerà a finanziare progetti chiave nei settori del digitale, dei trasporti e dell’energia dal 2021 al 2027, con un budget complessivo di 33,71 miliardi di euro.
“Siamo molto soddisfatti dell’accordo provvisorio raggiunto oggi, in quanto è pienamente in linea con le conclusioni del Consiglio europeo dello scorso luglio”, commenta Pedro Nuno Santos, ministro portoghese delle infrastrutture e dell’edilizia abitativa e presidente del Consiglio. “L’aver raggiunto un accordo con il Parlamento oggi consente di lanciare i primi inviti nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa prima della pausa estiva. Grazie a questo programma, abbiamo migliori collegamenti di trasporto e reti energetiche, nonché migliori servizi digitali e connettività in Europa. E questo sostanzioso finanziamento deve continuare e continuerà. È particolarmente importante per superare le sfide legate alla pandemia e per affrontare il cambiamento climatico”.
Le sinergie tra digitale, trasporti ed energia
Il Cef 2.0 sottolinea le sinergie tra i settori dei trasporti, dell’energia e del digitale, per migliorare l’efficacia dell’azione dell’Ue e ridurre al minimo i costi di attuazione. Promuoverà il lavoro intersettoriale in settori quali la mobilità connessa e automatizzata e i combustibili alternativi.
Il programma mira anche a integrare l’azione per il clima, tenendo conto degli impegni di decarbonizzazione a lungo termine dell’Ue come l’accordo di Parigi.
Nel settore della connettività digitale, per cui come detto sono stati stanziati 2,06 miliardi di euro, l’ambito del programma è stato ampliato per riflettere il fatto che la trasformazione digitale dell’economia e della società in generale dipende dall’accesso universale a reti affidabili e convenienti ad alta e altissima capacità. La connettività digitale è anche un fattore decisivo per abbattere le divisioni economiche, sociali e territoriali. Per beneficiare del sostegno del Cef 2.0, un progetto dovrà contribuire al mercato unico digitale e agli obiettivi di connettività dell’Ue. Sarà data priorità ai progetti che generano un’ulteriore copertura dell’area, anche per le famiglie.
Nel campo dei trasporti, a cui sono dedicati 25,81 miliardi di euro (di cui 11,29 miliardi di euro per i paesi della coesione), il Cef 2.0 promuoverà reti interconnesse e multimodali per sviluppare e modernizzare le infrastrutture ferroviarie, stradali, fluviali e marittime, nonché una mobilità sicura e protetta. Sarà data priorità all’ulteriore sviluppo delle reti di trasporto transeuropee (Ten-T), concentrandosi sui collegamenti mancanti e sui progetti transfrontalieri con un valore aggiunto dell’Ue. 1,56 miliardi di euro del bilancio per i trasporti finanzieranno grandi progetti ferroviari tra i paesi della coesione.
Nel settore energetico, con 5,84 miliardi di euro di risorse il programma mira a contribuire all’ulteriore integrazione del mercato europeo dell’energia, migliorando l’interoperabilità delle reti energetiche transfrontaliere e settoriali, facilitando la decarbonizzazione e garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento. Saranno inoltre disponibili finanziamenti per progetti transfrontalieri nel campo della generazione di energia rinnovabile. Quando si definiscono i criteri di aggiudicazione, si terrà conto della coerenza con i piani energetici e climatici dell’Ue e nazionali, compreso il principio di “efficienza energetica innanzitutto”.
I prossimi passi
L’accordo provvisorio raggiunto oggi è soggetto all’approvazione del Consiglio. Sarà ora sottoposto all’approvazione del Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper). Una volta adottato dal Consiglio e dal Parlamento europeo, il regolamento Cef entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. Si applicherà retroattivamente dall’1 gennaio 2021.