Le aziende dell’automotive e delle Tlc attive in Europa fanno pressing sulla Commissione europea perché promuova l’industria dell’auto connessa usando lo standard di comunicazione C-V2X, basato su reti cellulari, a scapito della tecnologia rivale ITS-G5 che usa invece le reti wifi. E’ quanto si legge in una lettera inviata al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e agli altri commissari e firmata da Deutsche Telekom, Huawei, Nokia, Intel, Qualcomm, Ericsson, Samsung, Telefonica, Vodafone, Bmw, Daimler, Ford, PSA Groupe, SAIC Motor e Savari.
Il pool di aziende lancia il suo appello mentre l’esecutivo dell’Ue presenterà entro la fine dell’anno le regole che dovranno spianare la strada all’industria della connected car, della mobilità intelligente e, potenzialmente della guida autonoma: case automobilistiche e telco attive in Unione europea pensano che la diffusione dei veicoli connessi, che comunicano tra loro e con l’infrastruttura smart tramite la connettività Internet, possa a sua volta fare da traino alla diffusione delle reti mobili 5G in tutta l’Unione europea.
La tecnologia C-V2X, che permette le comunicazioni tra veicoli e con le infrastrutture dotate di sensori (strade, ma anche semafori intelligenti), è, secondo Deutsche Telekom, Ericsson, Bmw e le altre, un’opzione preferibile alla ITS-G5 che usa il wifi perché permetterà ai costruttori, ai vendor di attrezzature e alle telco europee di competere meglio sul mercato globale. L’ITS-G5, al contrario, costringerebbe le case automobilistiche nel recinto di una tecnologia che, “nonostante il nome, non ha alcun legame con la tecnologia del 5G e sicuramente non rappresenta un’evoluzione verso la compatibilità con il 5G“, scrive il gruppo di aziende nella lettera inviata alla Commissione europea e vista da Reuters. Scegliere l’ITS-G5 “metterebbe l’Europa in posizione di svantaggio economico rispetto alle altre regione del mondo”, in particolare la Cina e gli Stati Uniti, dove, si legge ancora nella lettera, lo standard C-V2X sta emergendo come il “candidato forte” per realizzare i sistemi di trasporto intelligenti C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems)”.
Lo sviluppo e la diffusione delle auto connesse stimola un’inedita alleanza tra industria dell’auto e delle Tlc, come ha chiaramente evidenziato la scorsa edizione del Mobile World Congress di Barcellona in cui l’automotive è stata pienamente protagonista, perché la connected car e la guida autonoma non possono prescindere dalle comunicazioni mobili. Soprattutto se sono su reti cellulari, queste comunicazioni sono un prezioso valore aggiunto per entrambi i player di mercato: permetteranno di aprire nuove fonti di guadagno offrendo più servizi.
Le auto di nuova generazione sono a tutti gli effetti dei device mobili su quattro ruote connessi a Internet: non a caso le case automobilistiche aspettano con ansia il 5G che abiliterà connessioni più efficienti, veloci e affidabili tra veicoli e tra veicoli e infrastruttura, migliorando la sicurezza stradale, abilitando la guida driverless e i servizi più evoluti delle smart city, come la gestione del traffico. E non è un caso che le stesse aziende che hanno fatto annunci a Barcellona siano quelle che oggi firmano l’appello alla Commissione europea su connettività 5G per le auto: Groupe PSA e Qualcomm Technologies hanno indicato al Mobile World Congress che stanno accelerando i test per l’integrazione della tecnologia di comunicazione vehicle-to-infrastructure nei veicoli del gruppo francese su reti 5G, mentre Deutsche Telekom ha annunciato a Barcellona una serie di applicazioni per l’utente finale della e-Sim, comprese quelle per il settore della mobilità; tra i partner ci sono già il produttore di bici elettriche Greyp Bikes e Bmw.