Integrando strumenti avanzati come la tecnologia satellitare e ampliando l’accesso a soluzioni basate sui dati, il sistema Early warnings for all – un’iniziativa del Segretario generale delle Nazioni Unite in risposta all’aumento dei pericoli e alla crescente frequenza e intensità dei disastri dovuti ai cambiamenti climatici – sta migliorando l’accuratezza e l’efficacia dei sistemi di allerta precoce.
Tuttavia, con l’espansione delle comunicazioni digitali in tutto il mondo, le interferenze tra le fonti radio possono compromettere la qualità dei dati. “Senza una gestione dello spettro da parte dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (International Telecommunication Union, Itu, ndr), le interferenze radio dannose comprometterebbero l’accuratezza delle informazioni e delle analisi digitali, con implicazioni per la sicurezza economica e la pubblica sicurezza”, nota Mario Maniewicz, director dell’Itu Radiocommunication Bureau.
Il ruolo delle reti satellitari e terrestri per salvaguardare le zone a rischio
Il funzionario dell’Itu sottolinea come l’azione dell’agenzia stia consentendo la creazione di sistemi di allerta precoce attraverso servizi di radiocomunicazione satellitare e terrestre, garantendo che informazioni tempestive e affidabili raggiungano le comunità a rischio. “L’Itu facilita il coordinamento globale dello spettro delle radiofrequenze e delle orbite dei satelliti e salvaguarda le frequenze necessarie per raccogliere dati ambientali e climatici”.
Oltre ai satelliti, i servizi di radiocomunicazione terrestri svolgono un ruolo fondamentale nel fornire avvisi tempestivi direttamente alle popolazioni colpite. Le reti di radiodiffusione e di telefonia mobile, coordinate dall’Itu, forniscono avvisi di emergenza via radio, televisione e dispositivi mobili. “Grazie agli standard e ai quadri normativi dell’Itu, le reti radio di emergenza ad alta frequenza e ad altissima frequenza continuano a funzionare durante i disastri quando le infrastrutture tradizionali sono compromesse. Insieme, i settori Radiocomunicazione, Standardizzazione e Sviluppo dell’Itu rendono gli allarmi per le catastrofi possibili, efficaci e sempre più accessibili a tutti”.
Sono tre, in particolare, le direttrici su cui lavora l’Itu: in primo luogo stabilisce regolamenti internazionali sulle radiocomunicazioni per garantire la disponibilità dello spettro per le comunicazioni di emergenza. L’organizzazione poi collabora con i governi e l’industria per implementare protocolli di allerta standardizzati come il Common Alerting Protocol, che consente di diffondere gli avvisi su più piattaforme di comunicazione. Infine, viene fornita assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo per migliorare le loro infrastrutture di allerta precoce, assicurando che anche le regioni con meno risorse possano beneficiare delle tecnologie di preparazione ai disastri.
Partenariati per la risposta e la resilienza
“L’Itu lavora a stretto contatto con l’Organizzazione meteorologica mondiale, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri e le organizzazioni regionali di telecomunicazioni per migliorare la preparazione alle catastrofi a livello globale”, spiega Maniewicz. “Grazie a queste partnership, abbiamo integrato diversi rischi in un unico meccanismo di allerta. Collaboriamo inoltre con le autorità nazionali di regolamentazione e con gli operatori di telecomunicazioni per creare partenariati pubblico-privati, garantendo infrastrutture di allerta rapida solide e sostenibili.
Il Programma di telecomunicazioni di emergenza dell’Itu aiuta i piccoli Stati insulari in via di sviluppo e altri Paesi vulnerabili a implementare reti di telecomunicazioni resilienti per rispondere alle catastrofi”.
Il futuro dei sistemi di allarme rapido
Con l’evolversi della tecnologia, l’Itu continua a esplorare modi innovativi per migliorare i sistemi di allerta precoce, gestire un uso dello spettro sempre più complesso e rafforzare ulteriormente l’osservazione della Terra e la meteorologia. “Con la nuova Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni dell’Itu (WRC-27) che si terrà l’anno prossimo, continueremo la nostra serie di seminari e workshop regionali congiunti con l’Organizzazione meteorologica mondiale. Tutti devono lavorare insieme per proteggere lo spettro radio per i servizi legati alla meteorologia e incoraggiare vivamente i servizi meteorologici e idrologici nazionali a partecipare alle attività di gestione dello spettro sia a livello nazionale che internazionale. Insieme, attraverso l’innovazione, il coordinamento e la cooperazione”, chiosa Maniewicz, “possiamo garantire che le allerte precoci raggiungano tutti, ovunque, salvando vite umane e rafforzando la resilienza in un mondo in continuo cambiamento”.