LA STARTUP

Connexun, via all’aggregatore di notizie per stranieri

L’idea dell’indiano Payal Aggarwal realizzata in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano. Il direttore Fabio Biccari: “Ci sosterremo grazie alla pubblicità, con un advertising altamente mirato”

Pubblicato il 24 Set 2014

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Di motori di ricerca dedicati a uno specifico settore o ad uno specifico interesse – fotografia, film (http://www.imdb.com), album musicali e simili – ce ne sono parecchi. L’idea alla base di Connexun (http://connexun.com), nato dalla collaborazione fra una startup milanese e l’Università Bicocca (nella foto) e lanciato ufficialmente ieri, non manca però di originalità.

Fondato, non a caso, da un imprenditore indiano, Payal Aggarwal, che vive da dodici anni in Italia, il micro-motore vuole venire incontro agli interessi di chi per svago o lavoro è interessato a un paese diverso da quello di provenienza. L’intuizione è stata quella di non creare l’ennesimo giornale con articoli a tema, ma di realizzare piuttosto un aggregatore dei contenuti già disponibili sul Web che riguardano un paese straniero, ma che sono scritti nella lingua del navigatore.

“Immaginiamo – spiega Fabio Biccari, direttore della società – di essere un imprenditore di Milano che vuole sapere tutto sull’India, accedendo a contenuti online, in italiano, che parlino di tale Paese. O di un uomo di affari indiano che vuole sapere tutto sul Canada, dovendo recarsi lì per lavoro. Su Connexun potrà trovare tutto quello che gli serve”.

Il motore semantico sviluppato in collaborazione con tecnici e docenti della Bicocca seleziona sia semplici news di attualità, che contenuti relativi ai cosiddetti “punti di interesse” – preferenze impostate dall’utente, e che ricadono in quattro categorie: “affari”, “studio”, “viaggi”, “cultura e società”.

Condizione indispensabile perché l’algoritmo funzioni è che l’utente si registri, fornendo i propri dati di geolocalizzazione e interesse, ed è qui che il progetto Connexun si fa interessante dal punto di vista del modello di business. “Sul modello di Google – spiega Biccari – per sostenerci economicamente ci baseremo sugli annunci pubblicitari; ma, al contrario di quanto avviene normalmente la profilazione dell’utente non avverrà sulla base delle sue ricerche, ma a monte, grazie alle informazioni da egli stesso inserite”.

Obiettivo: creare un advertising altamente mirato, in modo da aumentare il tasso di conversione degli annunci pubblicitari delle aziende. Conoscendo, per esempio, tutti gli utenti indiani che cercano ristoranti indiani in Italia o tutti gli italiani che cercano news sull’India (per il momento la piattaforma si rivolge soprattutto a chi proviene da queste due nazioni, ma l’obiettivo è quello di allargare presto il campo a Canada, Brasile, Cina, Russia) si può proporre una cena ai primi, o un viaggio ai secondi, con buone probabilità di trasformare l’utente di Connexun in un futuro cliente.

A poche ore dal lancio il sito, in beta aperta, conta fra un centinaio di iscritti ed è disponibile in inglese, italiano e portoghese.

Al di là dell’elemento commerciale, Connexun servirà anche a creare un ponte fra culture diverse e aiutare immigrati ed espatriati a non perdere il contatto col proprio luogo di origine. “Vivendo in Italia – spiega Aggarwal – ho avuto modo di rendermi conto di come sia difficile integrarsi in un Paese straniero, a causa innanzitutto delle barriere linguistiche. Quando cerco informazioni sono costretto a consultare solo tv e giornali indiani o inglesi”. Un limite che oggi è possibile superare grazie alla tecnologia.

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