Arriva la prima estate del dopo-coronavirus: si riaprono le frontiere e sta per ripartire la stagione turistica. E gli Stati membri della Ue, assieme con la Commissione europea, hanno concordato una soluzione per l’interoperabilità delle applicazioni mobili nazionali di tracciamento e allerta. In pratica: il roaming delle app per far funzionare il tracciamento dei contatti anche all’estero, per mantenere l’interoperabilità e scambiare dati anche quando si va in un altro Paese europeo in vacanza o per lavoro, o quando qualcuno dall’Europa viene in Italia.
«Con l’approssimarsi della stagione turistica – ha detto Thierry Breton, commissario per il Mercato interno – è importante garantire che i cittadini europei possano utilizzare l’applicazione del proprio Paese ovunque si trovino in viaggio nell’Ue. Le app di tracciamento dei contatti possono essere utili per limitare la diffusione del coronavirus, in particolare nel quadro delle strategie nazionali miranti alla revoca delle misure di confinamento».
Gli Stati membri hanno concordato una serie di specifiche tecniche le quali permettono lo scambio sicuro di informazioni tra le app nazionali di tracciamento dei contatti basati sul modello di architettura decentrata che è a sua volta basato sulle specifiche offerte da Google e Apple per i rispettivi sistemi operativi di smartphone.
Questo tipo di app a modello decentrato sono, secondo la Ue, la stragrande maggioranza di quelle già lanciate, come l’italiana Immuni, e quelle che verranno lanciate nei prossimi giorni. Una volta introdotta la soluzione tecnica, tali applicazioni nazionali funzioneranno senza soluzione di continuità quando gli utenti viaggeranno in un altro Paese dell’Ue che applica anch’esso l’approccio decentrato. Con l’avvio da parte degli Stati membri della revoca delle restrizioni di viaggio in tempo per le vacanze estive, si compie così un ulteriore passo verso l’interoperabilità delle app mobili per il tracciamento delle infezioni da coronavirus.
«Le tecnologie digitali – ha detto Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare – sono essenziali per allertare i nostri cittadini in merito ai rischi di infezione e per interrompere le catene di trasmissione mentre si procede alla riapertura delle nostre società ed economie. Invito i nostri cittadini a farne uso, poiché queste tecnologie possono essere efficaci solo se disponiamo di una massa critica di utenti e dell’interoperabilità delle applicazioni tra un paese e l’altro dell’Ue. Non scenderemo a compromessi in materia di sicurezza dei dati, di diritti fondamentali e di tutela della vita privata in relazione a questi strumenti digitali».
Nelle scorse settimane la maggior parte degli Stati membri, Italia inclusa, ha deciso di lanciare applicazioni mobili per integrare il tracciamento manuale dei contatti e della diffusione del coronavirus. La stragrande maggioranza delle applicazioni nazionali autorizzate, come Immuni, si basa su un’architettura decentrata: in altre parole, gli identificativi arbitrari degli utenti che sono stati individuati in prossimità per un determinato periodo di tempo rimangono sul telefono stesso, il quale effettuerà un controllo incrociato con gli identificativi degli utenti dichiarati infetti. La specifica tecnica di interoperabilità consentirà di operare tali controlli anche per gli utenti provenienti da altri Stati membri, senza che sia necessario scaricare diverse app nazionali.
Le informazioni di prossimità condivise tra app saranno scambiate in forma cifrata in modo da impedire l’identificazione di una singola persona, in linea con la normativa Ue relativa alla protezione dei dati per le app, e non saranno utilizzati dati di geolocalizzazione. Per sostenere l’ulteriore ottimizzazione del sistema, la Commissione istituirà un servizio di gateway, ossia un’interfaccia per la ricezione e la trasmissione efficienti delle informazioni pertinenti inviate dalle app di tracciamento dei contatti e dai server nazionali. Questo servizio ridurrà al minimo la quantità di dati scambiati e, così facendo, diminuirà il consumo di dati degli utenti.
Le specifiche tecniche concordate oggi si basano sugli orientamenti sull’interoperabilità concordati a maggio, che fissano i principi generali. Gli Stati membri potranno già aggiornare le applicazioni per consentire lo scambio di informazioni tra le app nazionali decentrate non appena ciò sarà tecnicamente possibile. La Commissione continua a lavorare con gli Stati membri per estendere l’interoperabilità anche alle app di tracciamento basate su un’architettura centralizzata.