E’ negli annunci pubblicitari e nei gruppi chiusi che si “annidano” le offerte di prodotti contraffatti. Lo ha detto Laura Bononcini, responsabile delle relazioni istituzionali di Facebook in Italia, nel corso di un’audizione alla Camera sull’aumento del fenomeno di prodotti “taroccati”.
“E’ stata un’audizione molto importante, perché nel nostro lavoro di indagine abbiamo rilevato una crescita di offerta di prodotti contraffatti sul web” ha detto Mario Catania, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione. La manager dell’azienda ha evidenziato, riferisce Catania, “l’esistenza di un problema riguardante il commercio di prodotti contraffatti sui social network e sulla piattaforma Facebook. Il fenomeno si rileva soprattutto negli annunci pubblicitari e nei gruppi chiusi che spesso reindirizzano ad altri siti di e-commerce”.
“Facebook – siega il presidente della commissione – ha annunciato che si sta attrezzando per monitorare più efficacemente gli annunci pubblicitari e i gruppi presenti sulla piattaforma. Se la legislatura ce lo consentirà, potremmo tornare ad ascoltarli per analizzare l’evoluzione delle forme di contrasto che stanno sviluppando”.
“Bisogna certamente fare di più – conclude Catania – credo che Facebook stia lavorando in questa direzione, perché non si può lasciare ai soli titolari di marchi e brevetti l’onere di denunciare l’offerta di prodotti falsi”.