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Contratti Ict, come governarli al meglio

Non mancanco le anomalie, in parte formali, in parte sostanziali. Ecxco quali elementi correggere e migliorare per generare maggior valore e minori contenziosi tra le parti

Pubblicato il 28 Gen 2017

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Il Codice Civile recita che ‘il contratto è l’accordo tra due parti’ (art. 1325) ma spesso questo è disatteso attraverso condizioni, parametri e processi applicativi già fissati e spesso non derogabili. Il governo di un contratto è (o meglio dovrebbe essere) regolamentato da una serie di indicatori (spesso configurati anche come Livelli di Servizio (LdS) ma che a volte includono una serie di anomalie, in parte formali, in parte sostanziali. Quali elementi dunque correggere e migliorare per generare maggior valore e minori contenziosi tra le parti?

‘Non puoi controllare ciò che non puoi misurare’ è uno delle massime maggiormente riportate negli articoli e nelle presentazioni di management da molti anni, ripreso da un libro di Tom Demarco del 1986. Ma osservando i contratti ICT (e non), spesso la misurazione viene vista come un aggravio e quindi un maggior costo del progetto piuttosto che strumento per comprendere meglio cosa stia accadendo e migliorarne il governo. Rapporti sull’andamento dei progetti ICT quali il CHAOS Report dello Standish Group rilevano da anni percentuali alquanto base di progetti ‘successful’, e l’allargarsi della forbice con quelli ‘challenged’ e ‘failed’, indipendementemente dal settore merceologico.

Alcuni esempi:

• nel corso del progetto un’azione correttiva/migliorativa può essere stabilita avendo un tracciamento su 4-5 parametri, non è sufficiente un solo parametro di controllo (LOC – Lines of Code – o Function Point);

• il Livello di Servizio dovrebbe essere considerato stabile o performante nei limiti concordati attraverso due soglie (min-max) e non solo una. Ciò implica una raccolta continua dei propri dati storici, per affinare le stime e ridurre gli errori, permettendo di bilanciare le responsabilità;

• per i contratti ICT che applicano la Function Point Analysis (FPA) solo una parte delle attività è tecnicamente coperta da tale misura (‘one size doesn’t fit all’ – gli FP misurano ‘solo’ i requisiti funzionali di una soluzione software) e non è applicabile a tutte le categorie di manutenzione (es: correttiva; perfettiva).Esistono altre misure che coprono gli aspetti non-funzionali e gestionali e che aiutano ad impostare un corretto piano di misura;

• nel contratto spesso sono assenti molti dettagli operativi o definizioni utili a ridurre incomprensioni tra le parti (cos’è la produttività e come si misura? Che cosa include e cosa no una linea di codice? Linee fisiche o logiche? Con o senza commenti).etc.

GUFPI-ISMA (www.gufpi-isma.org), l’associazione Italiana sulle misure del software (e non solo) – attiva dal 1990 e composta da aziende clienti e fornitrici, professionisti ICT ed università, su tali temi ha presentato pubblicamente le nuove linea guida per la corretta applicazione delle misure nei contratti ICT nel febbraio 2016 alla presenza anche di responsabili AGID e poi a dicembre presso il Comune di Torino, presenti diverse realtà pubbliche e private dell’ICT Piemontese

Il documento (29 pagine) è accompagnato da un foglio di calcolo che consente la valutazione dei punti di forza e di miglioramento presenti in un contratto ICT. L’obiettivo è di mettere ‘nero su bianco’ gli aspetti che i contraenti possono migliorare insieme e in quale modo sia durante l’esecuzione di un contratto che in modo propedeutico alla predisposizione di uno successivo.

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