Anticipiamo quanto previsto dall’ultimo comma dell’art. 28 del nuovo Contratto di servizio 2018- 2022 tra la Rai e il Ministero dello Sviluppo Economico, laddove si legge che “Il Ministero e la Rai si impegnano a dare la massima diffusione, attraverso ogni mezzo di comunicazione, al presente Contratto”. Il documento è stato inviato nei giorni scorsi alla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai che potrà esprimere valutazioni non vincolanti. Successivamente, le parti potranno recepire o meno le osservazioni e procedere alla firma. Il Contratto vale per cinque anni, a differenza del precedente che ne prevedeva tre. Sono previsti gli obblighi e i diritti che spettano alla Società concessionaria per adempiere alla sua missione di servizio pubblico.
Come abbiamo scritto sono numerose le novità, tra queste segnaliamo in particolare, all’art. 5, l’impegno della Rai a “rendere disponibili i propri contenuti sulle piattaforme multimediali, in modalità lineare e non lineare, secondo le nuove modalità di consumo”. Si tratta dell’introduzione di un concetto fondamentale, non presente nella precedente versione, che definisce bene il terreno di confronto sullo sviluppo della diffusione dei prodotti audiovisivi, proprio in relazione alla prossima grande rivoluzione dell’etere prevista con la rimodulazione delle frequenze intorno ai 700 Mhz.